Oh, sì, si stava bene in sciopero! Mi sa che sciopero ancora, tanto fa caldo e i soldi, anche se si lavora, sono pochi. Alcuni si portano le donnine a palazzo, e noi poveri umani manco abbiamo il palazzo!! Intanto teniamo blog, un po’ come tenere famiglia. Famiglia? Ah, la famiglia…quale famiglia? Certo che chi ce la propone come modello non è proprio un modello. E riferisca, riferisca, ché vogliamo capire il modello di famiglia che s’intende, visto che ci vuole rifilare proprio quel modello.
Certe volte, rileggendomi, mi trovo un po’ stizzosetta, e anche antipatica…Tenterò di addolcirmi un po’ e ci provo con un pizzico d’amore, anche se le poesie d’amore, si sa, per principio, sono innocue…
Eco
Dentro,
dentro addento
l’umida tua lingua
bagnata,
dentro.
Agitata l’acqua
torbida del tempo,
batto i piedi,
incauta,
e di te mi pervade
il richiamo,
di te l’immenso desiderio
e delle tue mani,
e dei tuoi baci,
e di te e di te,
dimentica di me
in un sol momento.
Le ciocche bagnate
risollevo con le dita
per guardare te, uomo,
che ti insinui dentro
come un lungo fiume
di vita, lento,
dentro.
(di Giulia Penzo)
Intanto ‘sto “teniamo blog” me piace proprio, per la famiglia ripasso.
… poi (magari in camera caritatis) mi fai la versione in prosa del tuo commento, mi batti in ermetismo…
ripasso domani per il tuo… oggi avevo una istruttrice e per compiacerla mi sono distrutto (alla fine ho avuto una d-istruttrice…).
Noctem!
Attenta, un altro “dentro” che scrivi e ti citavo per plagio, ma non potevi sapere, non l’ho mai fatto leggere a nessuno, il mio romanzo zeppo di dentro.
Le poesie sono un amore. L’amore è dentro è bello. Dentro è zucchero a sciogliersi.
Bacio, Sergio
C’ho il computer un po’ lento da qualche tempo, oggi cliccavo su Blog e mi sono ritrovato in Virgilio donne esattamente sul tuo post “Dentro”; sei in compagnia del meglio del Blog al femminile di questa piattaforma, sto parlando di NOTTURNI (Irene) e NOTI.
Bellissimi versi!
Non si può scioperare così rischiando il fallimento e dando coraggio al nemico…
Lo sciopero dei blogger deve consistere nello scrivere di più, non di meno… messaggi duri e comuni, contro questo ministro prostituto dell’arcorense… La gente lo vuole così? allora sem a post!!!
Intanto io la considero, quest’azione collettiva dei blogger, un tentativo comune di condivisione. Quanto le persone sono disposte a perdere condividendo un obiettivo? Lo sai benissimo che insieme agli altri si perde parte di sé. Un post possiamo considerarlo parte di sé; se guardi bene, nell’azione bisognava seguire un ordine comune: pubblicare il logo e il link al gruppo. Quanti l’hanno fatto? Molti, ma molti anche non sono riusciti a rimanere nelle direttive, alcuni infatti hanno commentato nel loro post. Come mai? …E se tu dal virtuale passi al reale?…quanti rimangono nelle fila concordate?