Che strano effetto,
un effetto squallido:
una piccola banda suona
nel luogo dell’illogico.
C’è una bambina
sotto la finta luce di neon.
Ascolta la musica esultante,
il maestro della piccola banda,
sgargiante nella giacca rossa.
Ho paura di questi pensieri!
Un pensiero ti cerca,
insegue la musica,
osserva la gente vicino,
sente la loro felicità:
Tu che rimani ferma, icona salvifica,
immolata ad un Dio sconosciuto.
Bambina sulla soglia ti vedevo:
la terra battuta da innumerevoli piedi,
la polvere che, sollevandosi,
al passaggio opprimeva i polmoni.
Inconsapevole nella tua virtù,
lisciavi con la mano
lieve la pesante veste,
per addomesticarla
alle morbide forme.
Tra le dita accompagnavi
i lunghi capelli sulle spalle,
per incorniciare l’ovale,
prezioso cammeo.
Eri lì, ferma,
conoscevi il sentiero
che sbuca improvviso
tra sassi e cespugli.
Piena di Libertà
agitavi passioni ignote.
Di te nessuna paura
rimase sulla soglia:
il sentiero si inoltrava,
la musica esulta,
Tu rimanevi icona salvifica.
Musicale resta, nella mente
e le immagini
sono lì, ad aspettarci
che le cogliamo, e noi,
con le mani dei nostri pensieri
tu incornici sapendo e non sapendo
di farlo
Dal diesis in chiave quest’icona salvifica sembrerebbe in Sol maggiore, ma datosi che la prima nota è una croma sul mi, come fosse una tonica, ho idea che sia un’icona in Mi minore.
P.S. Aspetto il III libro, quello in versi.
Il diritto di poter aiutare le “loro” aziende in difficoltà (Banche, Mondadori, Fiat, etc etc etc) hanno mille modi per farlo. Legali e meglio ancora illegali.
Per quanto riguarda i diritti umani negli ultimi 5 giorni ho ascoltato e letto commenti, da parte di vari utenti italiani non di “schieramento” a me avverso, da farmi ricrescere i capelli folti; che la lapidazione verrebbe usata dall’occidente a scopo propagandistico, che ha ucciso il marito quella.
E sulla scuola, stamattina, si nsisteva che con questa crisi ci si sarebbe dovuti astenere da praticare il “sostegno” a favore di chicchessia, o comunque di delimitarne gli usi. Questo per dirti che una volta messo in moto il sistema va da sé, ed ognuno di noi se ne va diligentemente nelle “camere a gas”. Ragazze che vanno lavorare otto ore al giorno per 400 euro, questo c’è, e tanti lavorano gratis con la scusa di un tirocinio che non finisce mai.
Ai tempi di Valletta la differenza di un salario suo e uno di un operaio erano 1 a 22 … Ai tempi nostri per fare il “salario” del signor Marchionne ne occorrono 440 di un suo dipendente. Senza contare privilegi, pranzi, spese, etc etc…
Hai come sempre spiegato il concetto in modo meraviglioso e favolistico… rimamarremo forse tutti ad aspettare un icona salvifica?…
Il pensiero è il luogo; l’immagine, un pò sbiadita e a tratti chiara,
forte della musica che scivola. Le note esaltano i colori: la giacca rossa, il cammeo e la stessa espressione salvifica della piccola grande donna.
La musica traccia il sentiero e spiana la strada nella polvere al
pensiero, il tuo, che è musica.
Bentrovata Giulia.
Dust
Il tuo famoso Mi di petto? Voglio sentirloooooooo!
P.S. Quella domanda sull’arte e sulla musica merita una risposta approfondita, la elaboro…vengo fuori giusto da un seminario sulla figura del compositore nella società contemporanea, e il solo fatto che mo ci fanno pure i seminari è un bruttissimo segno.
II P.S. Questo vale anche per il resto della Muse.
P.S. Se non salvano SAKINEH mi incazzo!!!
Annamo bene, crisi d’identità a tutto spiano.
P.S. A volte osservando le persone che incrocio noto patologie nuove e sconosciute (sarà l’impressione) peccato che non sono pissicologo.
II P.S. Comunque l’estate è finita per davvero qui tutti parlano della Roma e della Lazio…buon segno, significa che il nostro paese sta’ attraversando un momento di splendore economico, culturale, politico oltre che morale.
Ciao Giulia! La Sicilia è un mondo a sè tutto da scoprire. Grazie per il passaggio, a presto!
… a volte quando mi distraggo e non riesco a rileggere, arrivo a pensare che qualcosa di quella lettura resti comunque nella mente; può darsi, ma è come mangiare un gelato addormentati…
Una rilettura attenta apre la mente e il sapore si sente…
– …diverse suggestioni indotte… altri elementi, quasi espliciti… la tua mitteleuropa… “il nome della città in cui racchiudere un segreto o una vita”… Come se dietro i nostri desideri, le nostre fantasie, i nostri sortilegi, ci fosse davvero una realtà misteriosa… “la stanza…” –
Nulla accade per caso, come insegna il signor Effe, non occorre essere così assoluti, ma oggi leggevo appunto il paragrafo 4… e potrei anche autocitarmi “Delle immagini staccate si susseguono nella mia mente pensando a…” … Hermes…
Confesso che alla prima lettura, la doppia evocazione della paura, l’effetto squallido, “la giacca rossa”, l’icona immolata, il sentiero, le “ignote”… mi hanno portato lontano (?), verso qualcosa di drammatico, altro…
Dopo hanno prevalso altre immagini: neon, la soglia, la pesante veste e altro, qualcosa di drammatico, ma di meno… icona vivifica…