Un giorno mia madre mi disse:
“Vai figlia e fa’ la poeta”
Presi la strada e prima d’andare
guardai la casa lasciata alle spalle.
Le finestre chiuse, la porta dura
sbatteva ormai al vento impetuoso.
Avevo lasciato e in un attimo
dimenticavo già i loro nomi:
casa, madre, padre, fratello, soror.
Nessuno era al di là della porta.
Il sole era davanti, forte batteva
sulla fronte ampio lo spazio.
Mi parve di vedere un fiume,
lo seguii, pensando che quella
fosse la strada per diventare poeta.
Trovai un mendicante, mi disse:
“Qui con me non dovrai temere stagioni,
l’inverno seguirà l’autunno e presto
la primavera arriverà e non casa
ma letto sarà erba fresca del mattino.
Costruì una prigione, nell’inganno.
Alle pareti vidi appesi i quadri
della mia vita: immagini spezzate
nel mio velo bianco, il sorriso di un figlio,
di un altro e di un altro ancora.
Aveva alte pareti, né cielo, né erba.
Latte nei denti dei miei figli,
aprivano parole dal cuore.
Gli anni trascorsero uguali
segnati da veloci piccoli passi.
Un giorno un figlio mi disse: “Madre,
sai dove mi porterà questa vita?”
“Figlio”, risposi, “i poeti non sanno,
non hanno ricordi, non lasciano.
Trovano. Va’ figlio e fai il poeta.”
Mio figlio partì, e poi un altro
e un altro ancora. Non chiusi la porta.
La casa attraversava il vento impetuoso.
…è un sogno… Come un sogno… surrealisticamente reale, resta nelle ossa
perdonami ma non ho potuto partecipare 🙁 è un periodo un po’ strano, fra assenze e ritorni, voglia di niente e di tutto, leggo e non commento, leggo e penso, leggo e sorrido, leggo e medito.
Ma come vedi ogni tanto riemergo e un saluto a te non può mancare
Mandi EmmaGiulia
🙂
perdonami ma non ho potuto partecipare 🙁 è un periodo un po’ strano, fra assenze e ritorni, voglia di niente e di tutto, leggo e non commento, leggo e penso, leggo e sorrido, leggo e medito.
Ma come vedi ogni tanto riemergo e un saluto a te non può mancare
Mandi EmmaGiulia
🙂
Il tuo canto si tramanda con la stessa forte intensità di generazione in generazione, e se devo dirla tutta è una gran bella canzone.
Brava Giulia, buon fine settimana.
haff/fuser1
Non ho partecipato al POETRY ATTACK pur avendo condiviso completamente la tua proposta: “Facciamo la rivoluzione culturale, riportiamo la poesia in mezzo alla gente, per ricordare a noi e a chi ci sta intorno l’importanza delle parole e la bellezza di una rappresentazione molteplice delle donne contro il modello unico imperante.”.
Non riesco a trovare parole adeguate per la poesia del tuo post, è troppo bella e piena di significati e immagini che superano la mia capacità di commento. Ti posso solo dire che l’ho letta più volte e la leggerò ancora tanto mi affascina. Ed è giusto quello che dici: i poeti trovano, vedono e trovano quello che gli altri non vedono soprattutto quelli che si acquietano sotto il modello unico imperante.
Ciao, buona domenica
Non piglia i commenti, e poi vi sono dei fastidiosissimi codici di validazione che farebbero incazzare anche un santone buddista.
haffner
Buongiorno Giulia, buon inizio settimana.
haffner
poetiche immagini di una poetessa incarnata, esposizione pessi-mistica sotto parvenze di realismo/fato, visioni traslate, a tratti arcadiche iniettate d’avvenirismo steinbeckiano…
…questo incedere solenne e malinconico insinua un brivido…
… il contenuto richiama alla mente un altro tuo brano, anche se diverso nello stile… ma di pari pathos…
BELLA , VERAMENTE MOLTO BELLA .
.
TUTTO OK ?
.
UN GRANDE SALUTO .
Ciao Giulia pronta con il tricolore in mano?
haffner
Ciao Giulia, i sogni lasciano sempre emozioni.
Un abbraccio, W le donne e W l’Italia (un po’ meglio di come è adesso, però).
Nadia
Buona giornata di questa Italia
spero sempre più unita.
Ciao da Giuseppe.
Poetessa prolifica.
Ciaoooooo….giulia ho cambiato idea nn lo chiud piu ma abbraccio cio che mi sta attorno…come stai?il blog benissimo…un abbraccione forte e a presto benkoo