10 Responses

  1. strega Athena
    at |

    azz…ma allora ci vuoi far morire…
    ok adesso bisogna aspettare la prossima puntata
    🙂
    mi piace troppo per non voler sapere la fine…
    ufff

  2. thewasteland
    at |

    tra due crudeltà occorre scegliere quella minore… le pianure non soffrono…

  3. angel
    at |

    habemus Borgia!

  4. thewasteland
    at |

    c’è molta poesia nella prosa, questa è la chiave di volta della scrittura… per il resto taM taM taM taM taM taM v taM taM taM taM taM (ad libitum)…

  5. Liminare_206
    at |

    Cazzarola, mi ci perdo spesso nella tua pianura umidiccia e nebbiosa e sapessi quanto mi piace guidarci di notte…poi si trova pure qualche internet point!
    P.S. Per un romano non è il massimo guidarci di notte, guidare con la nebbia non è facile, ho sempre pensato che prima o poi finirò schiantato dentro a un canale, poi non so neanche nuotare, poi magari il canale è talmente profondo che nessuno se ne accorge e sparisco nel nulla…mica male!!!
    II P.S. Dovessi dirti, viaggiarci è molto Wanderer postmodernamente liquido, mi ispira molto e allarga, giustificandolo, il concetto di solitudine dell’essere umano.

  6. Sergio
    at |

    Mi piace l’espressione “la pianura è di un verde che consola”. Non è mai facile descrivere un colore, e tu l’hai fatto benissimo. Leggerò il racconto quanto prima. Riguardo al mio post, è ovvio che sono domande retoriche, ma se qualcuno vuole rispondere, non dico a tutte, ma anche solo a una, ben venga. Ciao…

  7. thewasteland
    at |

    ok, traduci tu e metti gli omissis…

  8. peterpani
    at |

    … mica tutti possono essere stakanovisti come Marina…

  9. amaranta
    at |

    ho letto velocemente….troppo velocemente. Ripasserò con calma.

  10. amaranta
    at |

    Hai un bel modo di scrivere. Morbido lo definirei. Riesci ad esprimere concetti profondi con una sorta di “leggerezza” che invoglia a leggere fino in fondo.
    Solo un difetto: passa troppo tempo tra una puntata e l’altra ;-)).

    P.S:Il mio non è coraggio. Diciamo che è consapevolezza.
    Il tempo della partecipazione “gasata” è ormai lontano….ho troppi anni per lasciarmi illudere che si possa fare qualcosa di concreto. Però mi rimane la voglia di far sentire che ci sono. Che la presenza di tante persone DEVE pur significare qualcosa.

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