Mi sento un po’ Befana, quella un po’ strega e fata, che gira con la scopa per le campagne romane e italiane.
Giuro che, da piccolina, io la Befana l’ho vista, col naso lungo. La sua ombra alle spalle del mio letto. Insomma, io l’ho vista davvero, anche se riderete… io lo dico lo stesso, non è stata fantasia. Se non mi credete, sbagliate di grosso. A me la Befana porta sempre qualcosa di buono…
Nel racconto che segue, la donna nel treno fa uno strano dono: che sia la Befana?
continua da post del 31 2009/1 2010…
Era lì abbandonato sul sedile. Non si accorgeva della giovane donna seduta davanti a lui. Teneva tra le mani un pacchetto trasparente di cioccolatini e un sacchetto bianco.
Giuseppe tirò un sospiro di sollievo quando il treno partì. Sua moglie aveva preso posto sicuramente da qualche parte insieme a quell’altro. Si addormentò, dentro il vagone faceva un freddo terribile e si tenne il giubbotto addosso. Forse il freddo proveniva da se stesso, gli sembrava di non avere sensazioni, di non riuscire a elaborare un pensiero, di essere completamente vuoto. Il controllore lo svegliò da quel torpore. Fu in quel momento che si accorse della donna. Indossava un paio di occhiali da sole, piuttosto insolito in quel periodo. Quando il controllore le chiese il biglietto, aprì con nervosismo la borsa per frugare all’interno. Tirò fuori un biglietto stropicciato e lo porse con aria impacciata. L’osservò con curiosità, mentre rimetteva il biglietto dentro la borsa e riprendeva con cura il pacchetto di cioccolatini e il sacchetto bianco, che aveva riposto momentaneamente sul sedile accanto. Se li rimise con dolcezza sulle gambe, tenendoli entrambi come si fa con un cucciolo. La donna, avrà avuto all’incirca trent’anni, i capelli rossicci lunghi fino alle spalle, senz’altro un rossa naturale, pensò Giuseppe, notando le piccole lentiggini sul naso e la pelle bianca, che aveva visto arrossire all’improvviso dinnanzi alla banale richiesta del controllore. Sembrava sulle spine, in tensione da tanto rigidamente si appoggiava allo schienale con la schiena ritta e per un attimo pensò di essere un fantasma, perché per quella donna lui sembrava inesistente, non un cenno o uno scambio di parole. Si pentì di essersi seduto in maniera sgarbata, senza un saluto alla persona che gli sedeva difronte. Ma la fretta e la voglia di sparire lo avevano indotto a comportarsi in quel modo maleducato. Poi la donna fece un gesto insolito. Prese la borsa e dall’interno tirò fuori un biglietto bianco, di quelli augurali con la piccola busta. Estrasse il biglietto dall’interno, lo lesse, o almeno così parve a Giuseppe, e poi lo inserì anziché di nuovo dentro la borsa, all’interno della borsetta di plastica bianca. Poi la donna riprese la sua rigidità, senza lasciar trasparire emozioni particolari.
Si sentiva stupido ad osservarla e allora chiuse gli occhi e così, senza accorgersene, si addormentò fino a Milano. Quando arrivò alla Stazione centrale tutti ormai erano in piedi e stavano scendendo dal treno. Notò subito che la donna che gli era seduta davanti non c’era più, ma che era rimasto sul sedile il pacchetto dei cioccolatini e il sacchetto. Si tirò velocemente in piedi, forse la donna si era dimenticata dei pacchetti? Forse se ne stava ancora lì nel vagone, magari si era allontanata un attimo per andare al bagno. Guardò la gente continuare a scendere dal treno, vide dal finestrino passargli davanti sua moglie e l’altro uomo che velocemente si incamminavano verso l’uscita della stazione. Abbassò istintivamente la testa per evitare di essere riconosciuto. Della donna dei pacchetti, invece, nessuna traccia. Aspettò che tutti uscissero dal vagone, attese qualche altro minuto per assicurarsi che la donna non tornasse. Poi decise d’istinto, prese i due sacchetti e velocemente si diresse verso il bagno del treno. Bussò alla porta e provò ad entrare, il bagno era vuoto. Si diresse verso il bagno nella parte opposta, ma anche lì trovò la porta aperta e dentro non c’era nessuno. Gli passò davanti il controllore e per un attimo pensò di consegnare tutto, poi – non seppe spiegarsi il motivo – scese dal treno con i pacchetti in mano. Si ritrovò nella grande stazione di Milano, dove andare? Cosa fare? Si sentì spaesato e senza meta in quell’andirivieni continuo di persone e di merci. La stazione era bellissima, con le sue grandi volte e i binari paralleli. Amava quella stazione, era un po’ come sentirsi a casa. Andò alla ricerca di una panchina, ma non riuscì a trovare nulla per sedersi. Com’è possibile? Una stazione senza panchine era un’assurdità…
(continua)
io da bambino ho visto un’angela, quasi arrampicata sulla tenda della camera, vestita di bianco, non so se facesse la scorta alla befana… *
…vuoi cimentarti in un thriller o si tratta solo di un omaggio alla befana?
La rossa naturale tuttavia capta l’attenzione del lettore e lo “semina”… *
Molto bella questa lettura
ed ora sono curiosa di leggere
il proseguo.
” Forse il freddo proveniva da se stesso,
gli sembrava di non avere sensazioni,
di non riuscire a elaborare un pensiero,
di essere completamente vuoto. ”
Tutto proviene da noi
stessi
e dal vuoto
puo’aver
origine solo
un lento
riempimento
di sogni,
di cose.
Młs†iKΔ۞
la befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
col vestito alla romana
viva via la befana
Giulia la befana esiste, ma non tutti la possono vedere
saper vedere è un dono, che hai, che è tuo
come quello della scrittura, che ti dà soddisfazione perché lo sai tirar fuori,
lo sai tirar fuori con passione
uhm… non fare la tragica… è solo l’effetto inebriante del tronchetto aspirato, sei viva e vegeta e veglio su di te… Non toccare più erbe che non conosci, alcune sono allucinogene…
Meglio, dal punto di vista della salute dentale :-)))
Buonjorn.
Perdonami… la mia discutibile attitudine a cambiar nick nei commenti ogni tanto produce dei qui-pro-quo…
Avendo commentato presso Theotherwisehappy circa un brano di Elio e le Storie Tese ho involontariamente mantenuto un nome citato in una canzone…
:-)))
… e non avevo nemmeno colto la battuta…
:-))))))))))))
Tuo?
se è vero che siamo una famigliona è pur vero che tu ne fai parte … tutti in coro: auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sai com’è la rete dei commenti…Passo per caso e vedo che, come me, pubblichi dei racconti e puntate. io lo faccio spesso e ora che ho letto il tuo capisco il fastidio che provano certi miei amici ad interrompere una lettura e a restare con la curiosità. Però c’è anche il gusto di provare ad indovinare un finale, non è così?
lieta di averti conosciuta, in ogni caso, e tornerò per il prosieguo.
SI, il finale è già scritto. Ti consiglio però di non fidarti dei miei “gialli”…Ciao.
… uhm… dici che altrimenti la Vitalba non avrebbe fatto quell’effetto prorompente? Dolcissima, non dimenticare che la nostra famiglia è illuminata, siede alla gauche agli Stati generali… che è ‘sta “servetta”, “ragazzotta”, “stolta”? E’ una cittadina anche lei! Non dire certe cose in giro, se tieni al tuo bel collo… ah… pregusto il suo profumo e i tuoi sospiri, dopo ogni delicato morso.
Ho visto tutto nascosto nelle quinte, che sbavosi! Sapevo sarebbe accaduto nella parte della regina… contieniti, lo sai…
Ciao Giulia e buona giornata,
io oggi vado al lavoro pomeriggio.
Ciao ciao. Giuseppe.
Esattamente
come una discessa verso
il
fondo
….
un fondo che fondo non ha
e precipiti
urli
sbatti ovunque
mentre echi di demoni e vampiri
ti assordano
ma poi
per un attimo la discesa
s’arresta
d’improvviso
….
(come e’accaduto ieri)
e occhi di ghiaccio vedono luce
respirano
di nuovo
ossigino
Lui
e’
la
vita
mia
senza poterlo avere
all’infinito
….
(Grazie Giulia
sono contenta di averti
come Amica qui, sento che mi leggi
non tanto per… grazie.)
Oggi il blogmondo e il nonblogmondo non si intersecano molto…
:-)))
Buon weekend!
Saggia deviazione 😉
Così lo hai messo nel sacco!
procedo a ritroso sui commenti ricevuti per ricambiarli e non mi piace dire: ripasso a leggere appena posso… ma qualche volta mi tocca ricorrere a questa frase purtroppo
una lettura frettolosa però non fa per me
quindi per ora un saluto al volo per ringraziarti del tuo passaggio mentre latitavo e un a rileggerci appena posso
promesso
buon fine settimana EmmaGiulia
:-)mandi
Cerco solo di esprimere cio’
che ho dentro
solo questo
e lo faccio come so’
fare.
Un bacio
Młs†iKΔ۞