SICUREZZA è diventata la parola magica che domina sulle pagine dei quotidiani, nelle cronache dei telegiornali, nei discorsi dei politici e degli amministratori.
Si invoca la SICUREZZA contro la VIOLENZA cercando capri espiatori da punire e/o espellere. Si strumentalizza anche la VIOLENZA CONTRO LE DONNE addebitandola spesso alla presenza degli stranieri, dando così vita a un clima xenofobo e razzista, introducendo misure repressive discriminatorie, militarizzando luoghi e vite e limitando i diritti di tutte e tutti.
Ma la VIOLENZA MASCHILE CONTRO LE DONNE non ha passaporto, non è cronaca nera né questione di ordine pubblico, nasce dalle relazioni disuguali tra gli uomini e le donne, sia nel privato che nel pubblico.
Su questa violenza esercitata dagli uomini contro le donne è ora che tutti, uomini e donne, cominciamo a porci delle domande:
Da dove nascono tutti questi maltrattamenti, stupri, omicidi fatti da mariti, compagni, padri, fratelli, amici contro le loro mogli, compagne, sorelle, figlie, amiche?
Cos’è questo nuovo mercato sessuale globale in cui uomini abusano di donne preferibilmente straniere, uomini extracomunitari stuprano cittadine europee, uomini maturi europei affollano le linee aeree per andare a fare sesso con minorenni thailandesi, clandestine dell’est si prostituiscono con cittadini dell’ovest?
E quindi:
Quando si smetterà di scambiare la libertà femminile per disponibilità sessuale?
Quando si smetterà di associare la virilità, l’essere maschi, all’essere forti confondendo la forza con la violenza?
Quando le relazioni tra uomini e donne diventeranno relazioni libere tra persone libere?
Noi crediamo che la soluzione non verrà certo dai “pacchetti sicurezza”, dalla “tolleranza zero” che punisce gli “altri”, – islamici, rumeni, rom… – vedendo in essi la violenza che non si vuol vedere in se stessi.