mamma mia, quante lettere!!!!

d3cd9e01265e1a24ef8eb0a0ec40587c.jpgqui di seguito la lettera della Ministra alle PP.OO, che ha sollevato varie discussioni e risposte 

 

Violenza sulle donne. Intervento su Repubblica della Ministra alle Pari Opportunità Mara Carfagna

fonte: http://www.maracarfagna.net/index.php?option=com_content&task=view&id=127&Itemid=9

     
martedì 27 maggio 2008

Caro Direttore,
ho letto con grande attenzione gli articoli di Cinzia Sasso e Natalia Aspesi pubblicati sul suo quotidiano il 26 maggio, che hanno trattato in modo mirabile la delicatissima questione della violenza sulle donne.
Da Ministro della Repubblica ritengo prioritario soffermarsi sul background che sta alla base di un fenomeno doloroso per una società che si definisce civile. Ritengo necessario un grande impegno culturale per ridare serenità alle donne italiane, spesso costrette a vivere in contesti oggettivamente difficili.

Nel vostro speciale c’è un quadro che condivido solo in parte: il contesto familiare viene dipinto come un luogo buio e pericoloso per le donne. Mi sia consentito di dissentire. 
La famiglia è da sempre la cellula primaria della società italiana. Essa rappresenta il fondamento del tessuto sociale, spesso funge da vero e proprio strumento di coesione ed ammortizzazione sociale e come tale necessita di tutela. La famiglia, va ricordato, è anche un luogo di realizzazione per la donna, al pari del mondo del lavoro.
Nessuno nega – e non sarò certamente io la prima – il fatto che non di rado è la stessa famiglia a trasformarsi in luogo di commissione di reati ai danni delle donne. Trasformazione dettata da una cultura  errata e distorta, a volte maschilista e violenta. Ma è una trasformazione, non è la regola.
Le analisi statistiche da voi riportate e da noi conosciute e studiate, sottolineano anche un altro aspetto: divorzi, separazioni ed affidamento dei figli causano gran parte delle tensioni e dei reati realizzati all’interno della famiglia.
Ecco che diviene necessario un intervento al fine di applicare maggiormente le procedure di affidamento condiviso dei minori, anche per concretizzare il principio di bigenitorialità garantito dalle convenzioni internazionali: il minore ha il sacrosanto diritto di avere un padre ed una madre. Un diritto per il minore che attraverso l’affidamento condiviso può divenire un’occasione in meno di scontro – se non di violenza – tra gli ex partner. 
Dal momento in cui il 68.3% delle violenze contro le donne si consumano in casa, quindi in un luogo privato, ed il 93% delle donne non denuncia la violenza subita dal partner, emerge drammaticamente il rifiuto da parte delle stesse che  preferiscono la strada del silenzio per evitare la reiterazione del comportamento violento, ma anche per mancanza di fiducia nella giustizia. Senza dimenticare che la mancata denuncia è anche un tentativo di circoscrivere la tragedia personale della donna nella ristretta sfera familiare.
Altro dato allarmante emerso dallo speciale del Suo quotidiano è che solo il 2,8% delle donne si rivolge ai centri anti-violenza. Alla luce di questi dati, mi sembra doveroso intervenire al fine di rivedere, ripensare e rafforzare tali centri.
Di certo, il problema della violenza sulle donne non si risolve solo da un punto di vista culturale.
Il mio obiettivo come Ministro per le Pari Opportunità sarà quello di accelerare i tempi per l’approvazione del progetto di legge contro lo stalking, ripartendo dal testo già approvato in Commissione Giustizia, che sicuramente otterrà il sostegno dell’opposizione.
Non credo esista strumento migliore della concretezza per dare risposte ad un problema che da anni affligge le donne e la società italiana. È su questa linea che intendo indirizzare la mia attività.

mamma mia, quante lettere!!!!ultima modifica: 2008-06-01T21:06:08+02:00da emmagiulia
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