e il moschea day…

Padova / Agitata seduta del Consiglio comunale

Niente referendum, sì alla sala di preghiera
La Lega non molla: il 7 giugno un Moschea Day

Raccolta di firme per il referendum

Raccolta di firme per il referendum

La giunta di Flavio Zanonato alla prova del Consiglio comunale «spegne» il referendum contro la moschea in via Longhin, voluto dalla Lega Nord e da ampi settori del centrodestra e poi sostenuto con più o meno convinzione da tutto il Popolo della libertà.

In aiuto dell’amministrazione di centrosinistra è arrivata Antonella Fede, consigliere comunale dell’Udc, che è rimasta in aula a garantire il numero legale e non ha votato la mozione del Pd, che sollecita una nuova delibera per l’assegnazione dell’ex fattoria all’associazione islamica Rahma. Una presenza decisiva, visto che per far saltare la seduta si erano già allontanati dall’aula i tre rappresentanti di Intesa Veneta, decisi a non cercare mediazioni con l’opposizione, e Aurora D’Agostino (Verdi) ed erano assenti Antonio Pipitone (Italia dei valori) e Armando Balduino (Pd).

Alla fine la mozione presentata dal capogruppo del Partito democratico Umberto Zampieri ha ottenuto 20 «sì», 7 «no», oltre al «non voto» di Antonella Fede. Tanto basta ad annullare le 5.868 firme raccolte per la consultazione popolare. Ma la leghista Mariella Mazzetto resiste: il 7 giugno, annuncia, sarà Moschea Day «per la raccolta di altre 5 mila firme.

La seduta del Consiglio comunale è terminata nel cuore della notte. La mozione proposta da Zampieri rimanda alla giunta Zanonato, con alcune osservazioni, la delibera che assegna all’associazione Rahma la concessione del casolare abbandonato da anni alla periferia di Padova. Approvati dodici emendamenti proposti durante la discussione: sei della maggioranza e sei dell’opposizione di centrodestra. La nuova formulazione della delibera sarà pronta in tempi rapidi e la realizzazione della sala di preghiera non dovrebbe subire eccessivi ritardi.

Secondo il sindaco Flavio Zanonato «la realizzazione di un luogo di culto per la comunità di cultura islamica, che a Padova conta oltre seimila persone, è un’opportunità che viene data alla città per aprire un percorso di dialogo, integrazione e quindi maggiore sicurezza».

«La questione per noi non è mai stata quella di dare la possibilità o meno agli islamici di pregare, come da altre parti si vorrebbe – ha aggiunto – perché questo è un diritto protetto dalla Costituzione. Abbiamo affrontato la questione con una prospettiva improntata al futuro: questa comunità sarà sempre più numerosa e ha il diritto di ricevere risposte dalla città. Solo trattando i nuovi padovani come cittadini a tutti gli effetti si può chiedere loro di comportarsi da cittadini. Ho l’assoluta certezza che la stragrande maggioranza dei padovani è d’accordo che a maggiore integrazione corrisponde maggiore sicurezza e che quello che stiamo compiendo è un iter che porterà a un maggiore dialogo e rispetto tra le diverse componenti della nostra società». Per quanto riguarda gli esiti della votazione in Consiglio comunale, Zanonato ha detto che non bisogna fare speculazioni su chi era presente e chi no: «Alla fine la votazione è stata di 20 a 7».

 Fonte: http://mattinopadova.repubblica.it/dettaglio/Niente-referendum-si-alla-sala-di-preghiera-La-Lega-non-molla:-il-7-giugno-un-Moschea-Day/1469130?edizione=EdRegionale

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ECCO COME SARA’ LA NUOVA MOSCHEA


I musulmani firmano: no alla poligamia
L’associazione Rahma accetta la Carta dei valori

Link : http://mattinopadova.repubblica.it/dettaglio/Lega-e-mezzo-Pdl-per-il-referendum-anti-moschea-Saia:-%C2%ABSciocchezza%C2%BB-Zanonato:-%C2%ABPropaganda%C2%BB/1448446?edizione=EdRegionale

LEGGI La sala di preghiera con ingressi separati 

 

 

Piena dingità delle donne, rifiuto del terrorismo, laicità dello Stato e libertà religiosa: l’associazione islamica Rahma ha firmato dal prefetto Michele Lepri Gallerano la «Carta dei valori» ideata dall’ex ministro Giuliano Amato e sottoposta ai mussulmani che vivono in Italia.

La stessa carta che ha provocato la rottura con l’Ucooi, l’unione delle comunità islamiche, che l’ha ritenuta «discriminatoria». Gli islamici padovani invece «la condividono tutta per filo e per segno» spiega l’imam della moschea di via Anelli Malek Abderrahim.

Nel frattempo si sta chiudendo il progetto per la nuova moschea in via Longhin e sono in programmazione gli incontri nel quartiere. L’appuntamento con il prefetto era a mezzogiorno: ieri Malek Abderrahim, Ahmed Talibi e Khalil Boussouni, i rappresentanti dell’associazione Rahma, si sono presentati da Michele Lepri Gallerani con la «carta dei valori» sottoscritta e firmata da decine di fedeli.

«Ne abbiamo parlato in moschea. L’abbiamo letta ed esaminata – racconta l’imam – Tutti principi che condividiamo da tempo. Dal primo all’ultimo. Abbiamo voluto sancire i nostri principi e la nostra apertura alla comunità padovana. Oltre che con il sindaco Zanonato vogliamo stringere buoni rapporti con il prefetto e con il questore».

Un’adesione ai principi istituzionali della città, senza se e senza ma. «Il prefetto è rimasto soddisfatto: ci ha detto che abbiamo fatto una cosa molto importante» racconta ancora Abderrahim. E stamattina i dirigenti dell’associazione torneranno a palazzo Moroni per consegnare lo stesso documento al sindaco Zanonato. Sarà l’occasione per fare il punto sul progetto per la ristrutturazione dell’ex fattoria di via Longhin, e per esaminare la «grana» del referendum.

Ma cosa dice la carta di Amato? Prima di tutto il rispetto della Costituzione. Poi la parità della donna, le non discriminazioni, i diritti sociali, il no a pratiche barbare come l’infibulazione, l’importanza della scuola e dell’educazione, il principio della famiglia e la proibizione della poligamia. E infine la laicità dello Stato e l’impegno internazionale dell’Italia per la pace e il rifiuto del terrorismo. «Principi che sottoscriviamo dal primo all’ultimo» sottolinea l’imam. «E’ la dimostrazione che si tratta di un’associazione responsabile: cittadini che chiedono solo un luogo in cui pregare» aggiunge l’assessore Daniela Ruffini. Un nuovo passo nell’operazione simpatia dell’associazione islamica, che da mesi «tende le mani» ai padovani, chiedendo di essere ascoltata.
«Questa firma non c’entra nulla con la concessione di via Longhin – chiarisce Malek Abderrahim – Nessuno ci aveva mai chiesto di sottoscrivere il patto: l’abbiamo proposto noi al prefetto durante una trasmissione tv».

e il moschea day…ultima modifica: 2008-06-05T18:30:00+02:00da emmagiulia
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