Vi segnalo quest’appello contro le dimissioni in bianco.
Dimissioni in bianco |
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Appello: non toccate quella legge |
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L’appello che segue è stato lanciato da un gruppo di donne (politiche, sindacaliste, giornaliste e imprenditrici) in difesa della legge che vieta le dimissioni in bianco, approvata dal Parlamento nell’autunno del 2007. Obiettivo della legge e’ quello di neutralizzare la pratica molto diffusa di far sottoscrivere le dimissioni al lavoratore (ma soprattutto alle lavoratrici) in via preventiva al momento dell’assunzione. Una pratica che viene utilizzata da alcuni datori di lavoro per consentire un licenziamento agevole in caso di maternita’, ma anche per conseguire alcuni vantaggi fiscali (ad esempio, per sgravare l’impresa dal pagamento dei periodi di assenza del lavoratore per eventi imprevisti quali infortuni o malattia). La stragrande maggioranza dei casi riguarda soprattutto le donne. L’ambito di applicazione della legge sono i contratti di lavoro subordinato, di collaborazione coordinata e continuativa, compresi quelli a progetto, di collaborazione di natura occasionale, di associazione in partecipazione (qualora l’associato fornisca prestazioni lavorative e i suoi redditi derivanti dalla partecipazione agli utili siano qualificati come redditi di lavoro autonomo) e i contratti instaurati dalle cooperative con i propri soci. Il 24 maggio scorso, a margine dell’assemblea degli industriali di Treviso, il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha annunciato tra le tante misure che ha in mente anche l’abolizione della legge, o meglio – ha detto Sacconi – ”il superamento dell’obbligo di tenuta del Chiunque discordi dal ministro, e ritenga invece che questa legge sia importante e vada mantenuta, può sottoscrivere l’appello scrivendo a |
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Appello a difesa della legge 188/2007 contro i licenziamenti mascherati da dimissioni La ministra Prestigiacomo e la ministra Turco, nelle rispettive legislature hanno provato ad arginare il fenomeno con norme che si proponevano di accertare la veridicità delle dimissioni volontarie avvenute intorno a una gravidanza o a un matrimonio. Generosi tentativi che non prevenivano l’abuso di potere, davano solo una possibilità che questi abusi venissero corretti ex post e in ogni caso per iniziativa di una denuncia della persona vittima dell’abuso. Si tratta di una legge semplice ed efficace, priva di costi. Quando l’abbiamo presentata, abbiamo cercato il consenso delle donne di tutto il centro sinistra e del centro destra. Una apprezzamento che è venuto e con esso il voto favorevole di tutto il Parlamento quando a luglio alla Camera e a ottobre al Senato la legge è stata approvata. Confindustria all’epoca non era d’accordo, con le stesse motivazioni che oggi ripete Sacconi che già allora in Senato provò a bloccarla. L’ossessione del ministro per questa legge dunque arriva da lontano. Ma noi non staremo a guardare e già da oggi lanciamo un appello alle donne del sindacato, della politica, dell’informazione di costruire una grande iniziativa contro gli abusi di potere, per la dignità del lavoro, per la libertà delle donne. Attendiamo le vostre firme per dare forza a questo appello nolicenziamentimascherati@gmail.com Titti Di Salvo – Presidenza Sinistra Democratica |
(www.rassegna.it , 12 giugno 2008) |
APPELLO contro le dimissioni in bianco: NON TOCCATE QUELLA LEGGE
APPELLO contro le dimissioni in bianco: NON TOCCATE QUELLA LEGGEultima modifica: 2008-06-28T13:35:00+02:00da
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l’ahho fatto Berlusconi ha abrogato la legge 188/07 con il decreto 112.
Vergogna
Ti ringrazio della segnalazione: ho pubblicato il post successivo proprio a questo riguardo.
Intanto in parlamento è stato votato il lodo Alfano; adesso passerà al Senato per poi diventare legge. Casini, che si è astenuto, parla di politica di riduzione del danno, mutuando il termine dall’ambito della lotta alla tossicodipedenza. Bello, eh?
vorrei nel mio piccolo dare il mio contributo
cosa devo fare?
Per dare l’adesione all’appello bastava scrivere a nolicenziamentimascherati@gmail.com
Il decreto legge 112/2008 si è trasformato nella L.133/2008, quella sulla trasformazione dell’Università in Fondazioni, per intenderci. Bello vero? e adesso mi sa che c’è poco (o tanto) da fare (dipende dai punti di vista).
ciao,
verrò a trovarti, e grazie
giulia