Oggi in spiaggia con i miei vicini di ombrellone è scoppiata un’accesa discussione sotto un sole che ha fatto salire anche i toni dell’abbronzatura…
Tema della discussione: l’apparizione in tv-istituto luce del faccione di Berlusconi che annunciava la salvezza della compagnia aerea Alitalia e dell’italianità, con la cordata di imprenditori italiani guidata da Roberto Colaninno (ehm…, sì, padre di Matteo Colaninno, ministro ombra del PD) che ha raccolto la grande sfida lanciata da Berlusconi, contro la svendita di Alitalia da parte del precedente governo Prodi.
Ok…, ok…ma quale sfida?
Da quel che ho capito Alitalia viene divisa in due parti: una parte buona che verrà gestita insieme ad Airfrance (o Lufthansa) libera da debiti, e una parte “cattiva“, costituita dai debiti della precedente amministrazione di Alitalia e dal personale in esubero (si parla di 6-7000 persone) che dovrebbe essere risanata dal pubblico, ossia i cittadini italiani dovrebbero sobbarcarsi sulle spalle il rischio di questo piano, mentre la sfida degli imprenditori è di essere senza rischio d’impresa…
Bene, ma Airfrance non era disposta a risanare tutti i debiti e parlava solo di 2500 posti in esubero?
Forse ho capito male…; i miei vicini di ombrellone dicono che Berlusconi ha fatto bene a salvare la nostra compagnia di bandiera. Il governo attuale (vedi Bossi) ci tiene così tanto alla nostra bandiera e che tutto rimanga in famiglia, nella grande famiglia italiana.
Io son disposta a cambiare idea, se c’è qualcuno che mi spiega meglio cosa sta accadendo.
Intanto, per schiarimi le idee, mi son presa una granita… Che i miei vicini d’ombrellone abbiano ragione?