CHI DICE DONNA

CENSURA? NO, LIBERTA’ DI ESPRESSIONE!

Si continua anche a Milano l’azione contro la campagna pubblicitaria della Relish e QUI di seguito PUBBLICO LA LETTERA INVIATA DALLA PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE DONNE IN QUOTA.

Alcune donne  si proclamano contrarie all’oscurantismo, come Franca Bimbi, che suggerisce cosa fare per protestare contro la ditta napoletana: Semplice – spiega – basta boicottarla, non comprando i suoi capi. Molto meglio agire così piuttosto che far togliere il cartellone, che sa tanto di censura.

Penso che la Bimbi si sbagli:  non è di censura che si parla ma del diritto  delle donne di poter esprimere la propria opinione.

Non far passare sotto silenzio, ma denunciare anche a rischio di ottenere l’effetto contrario, come quello di alimentare una pubblicità gratuita. Troppi messaggi arrivano senza che nessuno alzi la propria voce.

Alimentiamo il dibattito pubblico e abbiamo il coraggio di dissentire!

IMPARIAMO A DIRE:

 

 

FONTE: DonneInQuota

Oggetto: campagna pubblicitaria RELISH a Milano? No, grazie.

La pubblicità che si ispira IRONICAMENTE al film Thelma e Louise è approdata anche sui cartelloni pubblicitari di Milano.
Anche a Milano, come a Napoli e Padova, ne chiediamo la rimozione.
Le motivazioni: lede l’immagine della donna, istiga alla violenza contro le donne, offende la donna in quanto essere dotato di intelligenza e coscienza, ignora qualunque presupposto relativo alla cultura di genere e ai principi di pari opportunità.
Ancor di più offende le migliaia di donne che ogni giorno sono vittime di violenza e che non hanno la forza di reagire, che si sentono avvilite di fronte allo sbeffeggiamento e all’ostentazione della violenza pubblicitaria.
Tale violenza mediatica incoraggia la violenza, la giustifica, la rende “di massa” proprio come il mezzo utilizzato.
Chiediamo dunque che le foto oggetto della campagna SIANO IMMEDIATAMENTE RITIRATE.
Attraverso i mezzi di comunicazione di massa, come lo è una campagna pubblicitaria, si veicolano concetti e argomenti che vanno ben oltre una semplice foto. Vi incoraggiamo dunque a consultare le associazioni che si occupano di questioni di genere e che promuovono le pari opportunità e l’immagine della donna, affinché si diffondano valori positivi, non lesivi della dignità, della cultura, dell’intelligenza della donna.
Chiediamo infine maggiore sensibilità per una questione molto più grave: la cronaca legge e vede solo la punta dell’iceberg di un problema molto più profondo e vasto, che coinvolge milioni di donne. La violenza domestica uccide ogni anno centinaia di donne e i giornalisti difficilmente vedono e sottolineano quel file rouge, rosso come il sangue, che unisce tutti questi casi.
A questo scopo, ci dichiariamo a completa disposizione per un confronto in merito.

La presidente Donatella Martini
DonneInQuota

CENSURA? NO, LIBERTA’ DI ESPRESSIONE!ultima modifica: 2009-02-14T00:36:00+01:00da
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