9 Responses

  1. thewasteland
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    … Non sono italiano, come sapeva bene Dante già nel duecento, solo per questo ho scritto “vostra”.
    Due dei miei 120 esavoli sardi (gli altri otto erano verosimilmente lombardi) si chiamavano Pepi e Juan, sardi verosimilmente come gli altri 118… Il fatto che fossero sotto la corona spagnola, non li faceva essere spagnoli. E’ la nostra storia: un popolo vinto e sordo alla dominazione straniera… se non fossimo una minoranza a tenere alla nostra identità la nostra condizione sarebbe probabilmente migliore.
    Detto questo, pensavo che il razzismo venisse esercitato dal più forte sul più debole e non viceversa… dunque quel povero giornalista arabo arrestato in Iraq per aver tirato le scarpe a Bush deve essere considerato un razzista? Davvero paradossale!
    Per un popolo oppresso, per le nazioni senza stato, l’identità non è un concetto vecchio, ma rivoluzionario… I nativi americani chiamano giustamente “mele” (rossi fuori, bianchi dentro) coloro che si integrano allo stato che li ha sterminati e contro il quale stanno faticosamente riacquistando potere contrattuale.
    Se la regola fosse l’integrazione passiva con lo stato occupante, non ci sarebbero più entinaia di popoli: non ci sarebbero sardi, catalani, baschi, irlandesi, palestinesi, curdi, armeni, ebrei, nepalesi e via dicendo.
    Diversa è l’integrazione per chi emigra in un altro stato… ma noi non ci siamo mossi da qui…
    Dovrei rispolverare una lezione di storia che ho fatto l’anno scorso in terza media sui due concetti di nazionalismo, su come fosse nato come movimento dei popoli oppressi per riacquistare la libertà e di come fosse stato stravolto dal nazismo… Non per questo noi si getta il bambino con l’acqua sporca; nè possiamo esimerci da chiamare con il suo nome ciò che Israele compie contro il popolo palestinese, cioè STERMINIO, solo perchè a loro volta lo furono anche gli ebrei…

  2. Liminare_206
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    Tutto nasce da un atto d’amore, è il dopo che non capisco perché diventa violenza.
    P.S. Non ho visto quel film, ma è da quando che sono nato che vivo dentro a un film (a volte preferirei in un’opera di Rossini) e so’ proprio curioso di come vado a finì?

  3. notimetolose
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    Sarebbe meraviglioso scriverti: “il mio uomo è Roland “. Non è così. O forse mitizziamo sempre chi non abbiamo.

  4. thewasteland
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    … non sapevo che tu avessi una sorella… XD!

  5. notimetolose
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    Beh, intanto una testa pensante non riporta le chiacchiere da bar, il già detto, l’ovvio, lo scontato.

  6. Liminare_206
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    Per mia natura sono portato all’ascolto e non alla parola, in realtà per me è più facile trasfigurare, di solito sulla carta avoriata a cinque righe qualche volta nel Blog, dai, faccio fatica!
    P.S. L’unica confidenza puramente “poetica” che sto testando e quella che mi prendo nei testi che scrivo per i miei Lieder concreti che sono parte integrante di un ciclo musicale esterno al Blog, (qualcuno di questi è anche diventato post) un’idea musicale influenzata dallo studio della liederistica musicale che parte da Mozart e Beethoven, passando per Schubert, Schumann, ecc, fino al 900 con Mahler, Berg, Sconberg e Webern; un tentativo di sviluppare e prolungare la forma del Lieder così come si è sviluppato e affermato nell’800 e nel 900, un tentativo nel superarlo nella forma così strutturata proiettandolo nel secolo attuale. Ai posteri l’ardua sentenza.
    II P.S. Scrivo anche Lieder per voce e pianoforte su testi di poeti del 900, Pasolini, Valerì e Hikmet, ma allo stato attuale sono tutti inediti e mai eseguiti in pubblico, però qualche riduzione per solo pianoforte la trovi nel Blog, anche in futuro.
    II P.S. E comunque, io sono quello che mangio ma sono anche quello che scrivo e quello che scrivo lo trovi nel Blog e qualche volta pur non sembrando parlo.

  7. Liminare_206
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    Senta vicina di Blog non sono qui per chiederle una cipolla o una testa d’aglio, ma questa sera cercando un appunto di qualche anno fa sulla mia Moleskine mi sono imbattuto su un altro appunto che a proposito del suo post, è capitato a fagiolo, a lenticchia, a cecio oppure a pisello, quindi a piacer suo che recitava così: “L’amore è essere cretini insieme”, firmato Paul VALÉRY.
    E allora mi chiedo a che serve esserlo in due (cretini) visto che uno è già cretino per conto suo? Tanto vale farsene una ragione e diciamo che pur faticosamente io me la sto facendo…la ragione, che in questo caso è pure femmina.

  8. Liminare_206
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    Comunque, detto fra me e te…io so’ mejo de Roland Barthes.

  9. oroserio
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    L’ho riletto, e felicemente ho scoperto che riesco a leggere racconti di tutti i tipi e lunghezze anche col pc. Addirittura libri sani, scaricati legalmente da un apposito sito.
    Pensa, riesco a rileggerci anche i miei sul pc!
    Non mi permetterei mai di smontarlo, non mi è facile, neppure se armato di motosega; già detto in altra sede che mi prende. Il motivo forte è il mio continuo addentrarmi nelle psicologie di noi soggetti webbiani, mi si passi il termine.
    Nel tuo scritto ho ritrovato le dolci immediate menzogne. l’incastrarsi e poi pentirsi, di averle dette.
    Un sorriso attendendo il resto…

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