SULLA STRADA
La strada si snoda in curve pericolose,
un grigio asfalto sfumato,
un tutto di terra e cielo indiviso,
mentre alle prime ore del pomeriggio
la soffice nebbia svapora.
La pianura padana è un’immagine d’amore della natura,
quando tra la nebbia fa capolino il fiume
sporco di fango e di barche fantasma,
e poi un raggio di sole bambino
illumina il fogliame rado e verdastro.
Non è il verde dei pittori,
che amano un verde umbro pastoso:
il verde della pianura è di un verde che consola,
un verde schiumoso di animali da cortile,
che odi lontani in qualche sabbiosa rincorsa,
un verde così misterioso e scuro
che ti fa sentire l’assurdo della natura,
una lama spietata di sensazione lucida
di esser parte di qualcosa
(scherzosamente unica e irripetibile?)
Quanta crudeltà
lasciare questi luoghi,
senza più abitare questa immensa casa,
dolce pianura mia,
mia dolce, dolce pianura.
bella
bella bella bella
🙂
Buona Domenica Giulia
:-)mandi
(il racconto?)
‘sti cavoli!!! …ecchessarammai!!!
ti prenoto un posto per il prossimo rito dell’ampolla del mio “compaesano” varesotto…