CHI DICE DONNA

FANTASIA REALE

SE LA FANTASIA PRECEDE LA REALTA’…

LA REALTA’ DIVENTA FANTASIA REALE

 

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continua dal post precedente:


Il segnale arrivò sotto le sembianze di una ragazza dai capelli rossi, un fiume in piena, che entrò nella sua stanza portando con sé una nuvola di profumo intenso. Katia sorrise mentre guardava il vestito di gabardine grigio di Carmela che la faceva sembrare una collegiale appena uscita per la passeggiata della domenica. Poi il suo sguardo indugiò sugli anfibi neri lucidi, da cui spuntavano due calze di lana in tartan che sottolineavano le cosce da ragazzina; sedendosi sul letto si potevano intravedere fin quasi all’attaccatura.

“Oh”, sorrise Carmela, notando lo sguardo di Katia, con compiacimento, gongolandosi dentro come una lolita colta nel suo tentativo di seduzione, “non potevo resistere, quelle scarpe maledette col tacco non riesco ancora a portarle; dopo sei ore d’ufficio anche una santa non resisterebbe a questa autopunizione; questi me li sono infilati adesso in macchina e ti dirò che non ci stanno proprio male…”

Poi osservò con attenzione Katia, “E tu cosa stavi facendo? Ti ho portato una notizia esplosiva! Ti do tempo cinque minuti per prepararti e dare anche a me qualche vestitino per uscire. Stanotte sarà una gran notte: Halloween è tutto nostro!”

Carmela era entrata nella sua stanza senza bussare. Ormai anche sua madre si era abituata a quella strana ragazza, che certe volte entrava dentro casa estroversa e sprizzante felicità, altre volte musona e silenziosa. Però piaceva a sua madre, forse anche perché aveva trovato alla figlia quel bel lavoro e, nonostante tutto, Carmela sembrava dai suoi ragionamenti una ragazza comunque sensibile e intelligente.

Katia ricordava ancora come la prima volta che si erano incontrate al centro sociale tra loro fosse iniziata subito una sana diffidenza e un periodo di studio, fino alla loro prima azione che aveva rinsaldato la loro unione e che in un certo senso le aveva rese amiche di sangue.

“E come mai dovremmo andare a festeggiare halloween? Da quando ti sei americanizzata?” le rispose Katia, sentendo dentro di sé un campanello d’allarme. Quell’arrivo improvviso sapeva già che non avrebbe preavvisato nulla di buono, o forse il molto di buono…, tutto sarebbe dipeso dagli eventi.

Ormai erano già dieci mesi che preparavano quel piano. Avevano preferito distaccarsi dal gruppo per non destare sospetti. Gianmaria del centro sociale, quando voleva aggiornarsi sugli eventi, faceva una capatina a casa di Katia. Sua madre li lasciava nella camera. Pensava che tra loro due ci fosse qualcosa, anche se in Katia non vedeva l’amore: si capisce subito dal modo in cui si guarda una persona, però il ragazzo, ne era sicura, aveva preso una cotta per sua figlia.

E in effetti Gianmaria ne era pazzamente innamorato, per lei avrebbe fatto qualsiasi cosa, anche rinunciare al lavoro politico al centro sociale, per lei avrebbe messo la testa a posto, avrebbe finalmente lavorato a tempo pieno come ingegnere, una laurea in quattro anni e un 110 e lode gli aveva garantito un posto di ricercatore presso il laboratorio di robotica dell’università.

Quando andava a casa sua Gianmaria inizialmente ci andava per parlare di politica e del piano in programmazione.

Ultimamente, frequentandola, non le aveva detto niente, si era innamorato, la desiderava come donna e notando che Katia non si faceva problemi, aveva tentato un primo approccio, dapprima timido, poi vedendo che non opponeva resistenze, si era fatto sempre più insistente nelle sue richieste tanto che ora, quando arrivava, quasi sempre lei si faceva trovare sul letto e la prendeva così, come se si trattasse solo del soddisfacimento di un bisogno sessuale. Poteva fare quello che voleva – Katia si faceva fare anche le cose più eroticamente dure – tanto che una volta si era fermato all’improvviso, temeva di farle del male, ma lei lo aveva guardato con aria interrogativa come per chiedergli perché non continuasse. Allora con rabbia aveva continuato, cercando soddisfazione dentro di lei.

Lei pensava di essere più forte? Le avrebbe dimostrato il contrario, l’avrebbe fatta innamorare di lui, avrebbe goduto solo di lui.

Alla fine era rimasto svuotato sul letto, ma lei non aveva emesso alcun gemito. Si era rivestito ed era uscito sentendosi un inetto. La volta successiva non ne avevano parlato, ma aveva deciso che le avrebbe fatto sempre l’amore nella maniera più dolce, le sarebbe arrivato al cuore trattandola come una dea.

Se lei non è in grado di difendersi, la difenderò io, da tutto, anche da se stessa.

Katia capiva tutto questo, l’aveva intuito. L’amore con Gianmaria era un esercizio erotico che la faceva sentire bene fisicamente, una palestra d’amore, la chiamava. Ma non lo amava. Carmela più di qualche volta l’aveva sgridata; non concepiva come Katia potesse illudere una persona così intelligente come Gianmaria e non percepisse la pericolosità di quel rapporto. Prima o poi Gianmaria avrebbe preteso qualcosa di più, ne era sicura…

 

(continua)

P.S. le foto sono tratte dal web e non hanno alcuna attinenza col racconto.

 

FANTASIA REALEultima modifica: 2009-11-03T08:55:00+01:00da
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