CHI DICE DONNA

LA BANDA BACIOTTI

LA BANDA BACIOTTI

Faccio parte della Banda Baciotti.

Me ne sto, l’ammetto, rendendo conto:

dove vado lascio baciotti.

Ogni tanto mi scappa un abbraccio.

È una banda che non lascia tracce,

vive su facebook, il blog la nobilita.

 

 

 

 

Continuo il mio racconto.

 

UN VIAGGIO IN INGHILTERRA

 

 

 

Continua dal post precedente,

QUI tutto il racconto fino a questo punto:

 

 

Si sentiva su di giri: quella sarebbe stata l’ultima serata!

Guardò Deborah… Se fosse stata un uomo, così vestita, non avrebbe resistito e sarebbe caduta ai suoi piedi.

“Guido io”, le intimò, sorridendo, Deborah, “Seguimi in tutto quello che faccio…, fai finta di essere il palo della lap dance e io ti danzo attorno. Balliamo come al locale, io però mi arrangio col festeggiato”

In quel momento bussarono alla porta della camera.

“Siete pronte?”, chiese loro il ragazzotto che le aveva accolte.

Deborah accorse ad aprire.

“Waw! Non vi avrei riconosciute…, siete bellissime”, il tipo restò quasi senza fiato, “Andiamo, vi faccio strada”

“Hai messo la musica che ti ha dato Carlo?”, s’informò Deborah.

“Sì, tutto a posto, ho un impianto stereo da far invidia ad una discoteca; noi facciamo musica e autoproduciamo i nostri lavori”.

Le condusse attraverso una serie di corridoi fino al salone principale e poi da lì scesero attraverso una scala interna verso un’altra porta.

“Ehi, ma dove ci porti?”, chiese Deborah vedendo che ci si stava addentrando in luoghi nascosti.

“E’ la taverna, allestita per i nostri spettacoli musicali”

Deborah si riassestò la tutina, lanciò uno sguardo d’intesa ad Alessia: “Apri”

Il ragazzotto aprì la porta. Dentro era praticamente buio ma la stanza poteva definirsi tutto tranne ‘taverna’.

C’erano divanetti colorati bassi e pouff giganteschi dislocati ai lati della stanza, un piano bar all’ingresso, e alle pareti poster colorati. Sul bancone-piano bar un tipo le accolse sorridendo.

Gigantesche casse erano ai lati della piccola e bassa pedana in fondo alla stanza, illuminata proprio come un palco.

Alessia si pentì di essere lì, come una deficiente, a mostrare il culo e le tette come se fosse stata un prodotto da bancone e da baraccone. ‘Sono la solita fessa, a farmi incastrare nelle situazioni più impensabili’ e sfoderò il miglior sorriso.

Furono accolte da un applauso e da fischi d’ammirazione inequivocabili, mentre il ragazzotto che le aveva accompagnate si dirigeva verso il bancone a mixare la musica e le luci.

Al centro della stanza, su una sedia, stava seduto un uomo con una benda sugli occhi, che rideva sguaiatamente. Immaginarono che quello fosse il festeggiato. Dall’odore di sudore e di alcool, sentivano che già si era ad un buon livello di esaltazione.

Quando si trovarono sulla pedana, uno degli amici seduti sui divanetti si avvicinò al tipo e gli sfilò la benda. Aveva due occhi azzurri piccoli come fessure e quando le vide si mise le mani tra i capelli, ridendo sguaiato. Partì la musica, ormai Alessia conosceva i movimenti a memoria, ogni tanto Deborah veniva a strusciarsi addosso a lei. Agli uomini piaceva quando si sfioravano in verosimili atteggiamenti sessuali e lanciavano urla di incitamento.

Tutto sembrava scorrere tranquillo, Deborah andò dal festeggiato, mimava carezze e piano lo attirò sul palco. Si mise a danzargli davanti in maniera provocante, mentre gli altri spettatori gridavano, eccitati, parole volgari.

Poi, – non se l’aspettavano – sul palco salì un altro ragazzotto, piazzandosi proprio davanti a lei, così da formare due coppie.

Cercava di prenderla con le mani, ma gli sgusciava e volteggiava intorno, sempre mantendendo una certa sensuale freddezza.

Ad un certo punto Deborah la vide in difficoltà: quello non aveva sicuramente l’intenzione di ballare. Era abbastanza esperta per capire quando le cose si mettevano male. Il tipo sembrava alterato anche nei movimenti e voleva afferrarla. Difatti, strattonò Alessia verso di sé per abbracciarla, lei si oppose, ma intorno gli altri uomini a cerchio incitavano e gridavano: “Bacio, bacio, bacio!” in un crescendo poco promettente.

Deborah intanto era vincolata al festeggiato, che mezzo intontito dall’alcool non sapeva che fare. Vedendo Alessia in difficoltà, cercò di lasciarlo e di andare ad attirare l’altro per distoglierlo dall’amica, come si fa con la bestie, quando si offrono carni più prelibate per distoglierle dalla preda che hanno puntato.

Sbagliò i conti perché la manata che le arrivò sulla faccia non le consentì di capire altro.

Alessia la vide cadere all’indietro e poi quello che successe fu una serie di flash concitati.

Si lanciò in aiuto dell’amica, per vedere come stava ma la ragazza non reagiva.

I due se ne stavano inebetiti in mezzo al palco.

Chiamate un medico”, sentì la sua voce urlare più volte.

Il tempo sembrava essersi fermato.

Guardò intorno le facce ma non trovò nessuna che la rassicurasse. Si ricordò di Jack…

(CONTINUA)

 

 

 

 

 

 

LA BANDA BACIOTTIultima modifica: 2010-06-10T08:00:00+02:00da
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