Succederà che tra poco anche il mio misero blog lo chiuderanno. Ed è un blog innocuo, mica come quelli di informazione che c’hanno all’interno veri giornalisti.
Magari potrebbe capitare che nell’intercalare dei discorsi dei protagonisti dei miei racconti ci infili un: “Piove, governo ladro!” che magari subito mi intercettano – perché a Google (e a qualche ministro) non sfugge manco una parolina – e mi intimano di rettificare quanto ho scritto, pena multa impagabile per le povere tasche della sottoscritta.
E visto che si parla di bavagli…, perché mai imbavagliarla? Mi riferisco alla bocca…, naturalmente.
Cos’è la tua bocca! Così folle!
È nutrimento, è mito platonico,
è peccato disciolto nel dubbio,
trascende ogni arcano irrisolto.
La tua bocca! Terra d’oblìo!
È soluzione di liquido amore,
nel buio mi porta giù dalla gola
verso gli onirici spazi del cuore.
Nostalgia. Romanticismo; ed anche un buon mezz’etto di erotismo, appositamente malcelato, in agguato…
Io credo che comunque ci provino, non riusciranno a tappare bocche oltre quelle di coloro che gli han sempre consentito poterlo fare. Certo sarà dura, ma resistendo, alla lunga…
…mi permetto di condividere questo post su facebook, non è giusto che per ognuno di noi vengano colpiti cento di voi…
… che si viva in un regime fascita strisciante è vero da un pezzo, il duzzaro può dire impunemente che la libertà di stampa è un opzional, se si fanno nuove elezioni non ci sono alternative serie e vincenti… di questi qui era meglio perfino Occhetto… e l’invettiva è pesante…
… Dobbiamo ancora ringraziare l’esistenza di un’Europa e altre relazioni internazionali che per ora hanno impedito certe manovre letali…
La lotta al fascismo in certi casi deve essere necessariamente clandestina… cercati un nome di battaglia…
Meravigliosi versi… fortunatamente ci resta la poesia… inventeranno anche una tassa sulla cultura questi asini patentati?
folle!
nutrimento…
disciolto,
trascende…
mansuetudine,
liquidità…
… giù dalla gola
onirici spazi…
Chiuderanno il tuo blog? e tu posterai sul mio… chiuderanno sul mio e tu continuerai sul blog di un altro, non potranno imbavagliarci tutti… sono con te nella lotta. un abbraccio.
🙁 e mica solo a te potrebbe capitare
basterà una frase mal interpretata
una parola fraintesa
e tutti noi potremmo dire addio al nostro piccolo diario virtuale
ti lascio un abbraccio cara EmmaGiulia
e un sorriso
nonostante tutto 🙂
… prima che tutto ciò accada, non ci saranno dei souvenir di chiese anche minori ad Arcore o ad Arzachena…?
…siceramente io penso ad abolire le regioni e a sotituire le province con delle aree omogenne (esempio la Brianza o la Versilia che non Como o Milano oppure Lucca o Livorno)…lo stato nper un federalismo dve pensare solo a coniare una moneta nazionale, a pensare all’esercito, a far rispettare la legge e poche altre cosucce…
@Bruant: ehi! Mi devi dire dove ti posso trovare, altrimenti mica posso postare da te… 🙂
Fammi sapere…
Versi frutto succoso della coscienza che perde la ragione…il più delle volte!
P.S. I potenti delle nuove tribù italiche se credono che c’avemo le orecchie e gli occhi foderati de prosciutto…io gli dico, “STATE IN CAMPANA” come se dice a Roma!
le regioni hanno avuto una funzione per qualche anno poi sono solo diventate (come le altre istituzioni) un terreno di conquista per burocrati e “castisti”, senza pregiudizi,ma per scelta, nella mia visione vedo molto più verosimile un orgsnizzazione federale basata su province che non regioni…l’identità? io sono figlio di un brianzolo e di una foggiana, da noi di “autoctoni” ormai non c’è ne sono più eppure l’ identità brianzola secondo me esiste ancora eccome…
Per quanto riguarda colui…avvocato mancato, si barcamenò in gioventù anche lui fra la musica la poesia e la giurisprudenza, fin quando verso i 20 anni chiese il consenso alla madre per dedicarsi alla musica e divenne allievo di Friedrich WIECK il padre della famosa Clara, una delle pianiste più grandi dell’800, e udisci udisci…se la sposò; di fatto la vide crescere perché Clara aveva otto anni meno di lui. Vissero felici e contenti soltanto per pochi anni, dopo la perdita dell’uso dell’anulare della mano destra Schumann abbandonò il pianoforte dedicandosi soltanto alla composizione ad alcuni saggi alla critica musicale, ma iniziò a dare segni di squilibrio, qualche anno dopo tento il suicidio nel Reno fu salvato ma qualche anno dopo morì in manicomio accudito da Clara e dal loro comune amico Johannes BRAHMS.
CIAO GIULIA ……… TUTTO OK ?
.
UN AFFETTUOSO SALUTO .
E TANTO PER ESAGERARE …………. TI SALUTO ANCHE DA QUI ………. CIAO GIULIA .
In parte è vero, Schumann come tutti, ancora oggi, studiò a fondo il “Clavicembalo ben temperato” di Bach, la somma di una “ragione musicale” cosmica che aggiunta alla sua visione molto passionale dell’arte e della vita ha prodotto quel che ha prodotto.
P.S. La storia del quarto dito per i pianisti è sempre stato un problema, diciamo che per fortuna negli ultimi 50 anni del secolo scorso è diventato un “falso problema” superato da altri tipi di tecnica che privilegia il peso della mano, dell’avambraccio e delle spalle in luogo dell’esasperata articolazione delle dita, tecnica sulla quale si sono formati probabilmente qualche milionata di pianisti sino alla metà del secolo scorso.
II P.S. Probabilmente un inno al Padreterno.
Domani parto per le vacanze.
Un salutone grande e arrisentirci
prima possibile.
Buona estate da Giuseppe.
E’ la domanda che a volte mi rivolgo anch’io quando lo suono e la risposta che mi do’ ogni volta è che probabilmente il Padreterno a voluto dirci qualcosa tramite Bach. La verità è che la sua eredità sono i segreti dell’armonia e del contrappunto nei quali è stato maestro che se analizzati in termini estetici e filosofici avvicinano alla visione della perfezione della vita sulla terra e nel cosmo, qualcosa che esula dalla mortalità, quasi non fosse nulla scritto per l’umanità così misera e meschina.
P.S. Non dici una cazzata, ma un’eresia, per questo motivo sarai giudicata e condannata ad essere “abbruciata” sotto la statua di Giordano Bruno in quel di Campo de’ Fiori a Roma.
II P.S. Quel senso di marcia può derivarti dai ritmi molto incalzanti nelle parti più drammatiche, tieni presente che il requiem è una “messa da morto” e che il testo è molto drammatico, ondeggia fra la necessità dell’accettazione della morte e il dolore per la stessa. Credo che il testo puoi trovarlo anche su Wikipedia per darti un’idea.
Non sapremo mai quanto fosse “tranquillo” il requiem di Mozart perché mentre lo scriveva stava morendo, in realtà è un’opera incompiuta, terminata in alcune parti appena abbozzate e in quelle mancanti da Franz Xaver SUSSMAYR, amico e allievo di Mozart.
P.S. Ho provato a cercarti il testo del Requiem, se vai su wikipedia digita “requiem” e basta, lo trovi lì, capirai da sola certe sensazioni musicali in relazione alla parola.
II P.S. Vabbè nun “t’abbruciamo” più, te mannamo in convento.
mi trovi qua…http://fredegonda.blogspot.com/ ciao un bacione.
Licenza poetica:
La tua bocca è come
un melograno
sprizza granatine
succose, rosse e dolciastre
leniscono quest’afa
al pari di un ideale.
P.S. Tutti poracci ‘sti musicisti
II P.S. Cella d’isolamento?
III P.S. Qui se schiatta!!!
Fuori P.S.:
Sono le 23 e le cicale cantano ancora, ho notato dall’anno scorso che quando cantano ancora così a tarda sera il caldo resta micidiale, ce vedo messi male qui.
ma chi ci imbavaglia a noi?!?!??!?
Ritorno al normale finalmente. Si, ho fatto una cosina bella e quello che più importa mi sono divertita come una matta.
Licenziarmi spesso, mmmhhhh? Mi sa che mentre licenziavo c’ho avuto ‘na botta de caldo, qui si boccheggia come i pesci, loro stanno a mollo noi stamo all’umido.
P.S. Ok e isola sia, Isola delle Femmine?
II P.S. I parenti? …tacci loro!