Che strano effetto,
un effetto squallido:
una piccola banda suona
nel luogo dell’illogico.
C’è una bambina
sotto la finta luce di neon.
Ascolta la musica esultante,
il maestro della piccola banda,
sgargiante nella giacca rossa.
Ho paura di questi pensieri!
Un pensiero ti cerca,
insegue la musica,
osserva la gente vicino,
sente la loro felicità:
Tu che rimani ferma, icona salvifica,
immolata ad un Dio sconosciuto.
Bambina sulla soglia ti vedevo:
la terra battuta da innumerevoli piedi,
la polvere che, sollevandosi,
al passaggio opprimeva i polmoni.
Inconsapevole nella tua virtù,
lisciavi con la mano
lieve la pesante veste,
per addomesticarla
alle morbide forme.
Tra le dita accompagnavi
i lunghi capelli sulle spalle,
per incorniciare l’ovale,
prezioso cammeo.
Eri lì, ferma,
conoscevi il sentiero
che sbuca improvviso
tra sassi e cespugli.
Piena di Libertà
agitavi passioni ignote.
Di te nessuna paura
rimase sulla soglia:
il sentiero si inoltrava,
la musica esulta,
Tu rimanevi icona salvifica.