26 Responses

  1. le agane
    at |

    ultimamente scrivono tutti post a puntate
    mi sa che mi ci dovrò cimentare
    però non son capace di scrivere così bene e cose tanto lunghe
    meglio che mi limiti a leggere
    :-)))

  2. le agane
    at |

    direi semplicemente realista
    sto coi piedi per terra
    per certe cose
    e poi leggere è la mia più grande soddisfazione 🙂

  3. le agane
    at |

    in effetti ci sta
    Madame Bovary dico…

  4. le agane
    at |

    mi par di ricordare che per la Bovary non finì benissimo
    e nemmeno nel mio post c’è il lieto fine
    ma così è la vita

    🙂

  5. le agane
    at |

    concordo sul maschilista
    infatti diede la sue versione dei fatti
    se il romanzo fosse stato scritto da una donna
    la bovary non sarebbe stata una donnetta annoiata che cercava un qualcosa di stimolante al di fuori del suo placido matrimonio
    di sicuro

    mai letto un harmony in vita mia

  6. tepepa
    at |

    Ciao Giulia, allora chiarimento n°1 “un pezzo da una pola” vorrebbe dire in parole povere un pezo di schiacciata,la pola era una fornaia, i vecchi entravano e dicevano un pezzo Pola…
    Chiarimento n°2
    il Gratta Americano, e una pratica sessuale che faceva la Turi l’americana (in realtà era una prostituta di Prato fissata con l’america) dicevano i vecchi che frequentavano il Casino, Il Cristallo appunto, che mentre faceva un fellatio, facesse un rumore con la gola tipo un grattare… ed ecco il detto.
    Ciao

  7. oroserio
    at |

    Saggia, ogni vita è apparente, nel comporre; sai “saggiare” , mi si passi il termine, idee rimarcate dai protagonisti…

    In qualche momento ho creduto che avrei dovuto rispondere, nel colloquio sopra, tra Arturo e Umberto, e ogni tal volta sorridevo, sorridevo, e immaginavo di trovarmi là

  8. Limi
    at |

    Certo che quando verseggi sei proprio gajarda…te l’ho già detto?
    P.S. Oddio, ho le lacrime agli occhi dalle risate, il brano è già surreale di per sé, con quei crocefissi addosso poi.
    II P.S. Non so’ chi ha scritto le note al video, ma dire che Rossini era un romantico è molto discutibile musicalmente, diciamo che è il romanticismo che investì gli ultimi capolavori di Rossini che subito dopo cadde in depressione.
    III P.S. In realtà Rossini fu l’ultimo dei classici, poi c’è una concomitanza particolare che aleggia, nel 1827 muore Beethoven, nel 1828 muore Schubert nel 1829 Rossini presenta il Guglielmo Tell l’ultima opera, smette di scrivere cade in depressione e muore quasi 40 anni dopo e il duetto dei gatti è una delle composizioni di questo silenzio, il cosìdetto silenzio Rossiniano.

  9. Limi
    at |

    Dimenticavo, a quando un libbricino di versi? Mi piacerebbe!
    P.S. Ma quello sulla sommità è un Wanderer Schubertiano Doc!!!

  10. Limi
    at |

    …sembro io sul Plan de Corones.
    P.S. Col fiatone.

  11. pulvigiu
    at |

    E’ sempre un piacere leggerti.

    Un salutone da Giuseppe.

  12. Limi
    at |

    Wanderer ci sono diventato “ad onorem” a forza di suonare Schubert, da questo è iniziata la mia deriva post moderna verso la condizione di uomo liquido.
    P.S. L’eccezionale gioco di voci è il frutto della scrittura Rossiniana, che era sì depresso in quel periodo ma genio depresso, se non sbaglio con delle punte di nevrosi, tra l’altro intimo amico di un altro mezzo matto di nome Balzac.
    II P.S. La marsina no, ma anni fa avevo un bellissimo Loden, se quest’anno torno dalle parti di Dobbiaco (il Sud del nuovo impero Asburgico-Padano) ci sono dei negozi ex italo-austriaci che ne vendono di bellissimi.

  13. Limi
    at |

    Leggo che sull’Appia Antica nel Parco della Caffarella è crollata una cisterna romana per la quale erano già stati stanziati i fondi per il restauro, a questo punto spero che crolli anche Palazzo Grazioli mentre è in corso una riunione straordinaria con escort al seguito dell’esecutivo del governo. Mi scusi lo sfogo.

  14. thewasteland
    at |

    sono d’accordo… l’imprimatur alle donne… la misogenia è una brutta piaga… il potere ne è pervaso…

  15. Limi
    at |

    Che eleganza.
    P.S. Io pure c’avevo la sciarpa bianco panna svolazzante…altri tempi.

  16. setteparole
    at |

    Risposta al commento:no, niente di tanto profondo e in ogni caso, preferirei anche io i “mari del sud” o il Polo.
    Commento in più punti: 1)ma chi è che può ostacolare una pubblicazione? Credo che a proprie spese si possa pubblicare qualunque cosa, altrimenti c’è semre internet…
    2) Complimenti per i versi
    3) Sono sempre in attesa della spiegazione del titolo. Per ora il racconto si dipana in discussioni filosofiche sulla scrittura o l’arte in genere. Mi piacerebbe vedere in azione i personaggi, ma attendo con pazienza, rispettando i tempi della scrittrice.
    Ciao ciao.

  17. Limi
    at |

    Krapfen? Cazzarola, io dovevo nasce a Vienna o giù di lì!

  18. fuser1
    at |

    La tua poesia: un fantastico viaggio tra sogno e realtà.
    Complimenti ancora Giulia.
    haffner

  19. pulvigiu
    at |

    Ciao Giulia,
    sono tornato dalla Sicilia per festeggiare
    il Patrono del mio paese che è San Mauro.

    Ciao ciao da Giuseppe.

  20. fuser1
    at |

    Cara Giulia, con quella poesiola volevo solo sottolineare l’umana condizione che stiamo vivendo. Abbiamo acquisito la capacità di dischiudere alle nostre menti i limiti di un tempo ma non ci accorgiamo forse che in questa frenesia stiamo via via perdendo dei valori fondamentali per l’umana condizione.
    Ecco allora l’allegoria della curva di Gauss: continuando di questo passo è come procedere all’infinito verso l’asse dell’ascissa, e dunque ottenere una curva che tende a zero, in ultima analisi verso una dispersione che non ammette ulteriori analisi.
    Un caro saluto e una buona giornata per te.
    haffner/fuser

  21. fuser1
    at |

    Avevo lasciato una risposta al tuo commento, ma i codici di convalida non mi consentono di continuare.
    Ciao.
    fuser1

  22. fuser1
    at |

    Speriamo sia così Giulia, perchè quell’immaginario io l’ho interpretato come la radice quadrata di un numero negativo, e tu sai bene che non può esistere.
    In ogni caso lasciamo sempre aperta la porta alla speranza di un cambiamento, come si diceva un tempo:”Spes ultima dea”.
    fuser1

  23. fuser1
    at |

    Buona giornata Giulia, passata la nebbia dalle tue parti? Da me è nevicato e appena si assesta vado a fare una sci-alpinistica nelle carniche, ho bisogno di spazi e cieli color indaco.
    Ciao.
    haff/fuser

  24. thewasteland
    at |

    …ha inciso Huxley o è di tempo fa?

  25. Peter Bread
    at |

    Viandante sul mare di nebbia – Caspar David Friedrich: mi capitò in un gioco di identità…*

  26. M.
    at |

    Verba volant, scripta manent… ma in principio erat Verbum, et Verbum erat apud Deum, et Deus erat Verbum…
    Diceva Becalossi, esimio filosofo neroazzurro, “sono Evaristo scusa se insisto”: la vera dicotomia non è tra scritto e parola, ma tra verità e fabula, ed entambe devono essere usate bene…

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