CHI DICE DONNA

SE NON ORA, QUANDO?

Da lontano ascoltiamo le urla di lotta e rivoluzione del popolo tunisino ed egiziano, che si sono ribellati in nome della libertà e dell’uguaglianza e giustizia. Non in nome di una religione, di un partito, ma per la democrazia, per rivendicare la propria dignità di essere umano, capace di autodeterminare sé stesso e di esplicare in piena coscienza e consapevolezza i propri diritti civili.

Qui in Italia siamo ancora in democrazia, non dobbiamo immolarci, ma solo avere il coraggio di dire basta e di chiedere le dimissioni a chi, esercitando una funzione pubblica, si pone in una situazione di ricattabilità e di pericolo per la nostra Repubblica. Non è una questione femminile, non è in ballo la dignità della donna, anche se l’immagine che ci è stata offerta di corpi femminili usati come merce di scambio, certamente svilisce quello che è il rispetto per la dignità di ogni persona. È una questione profonda, che riguarda tutti noi cittadini, nella necessità di dare onore a chi per questa democrazia ha combattuto.

 

 

foto: Lina Merlin

 

 

TESTO LINKATO DA http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=Mobdonne

 

INVITO ALLE DONNE ITALIANE A PARTECIPARE AD UNA GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE DOMENICA 13 FEBBRAIO 2011

Se non ora, quando?
In Italia la maggioranza delle donne lavora fuori o dentro casa, crea ricchezza, cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si sacrifica per affermarsi nella professione che si è scelta, si prende cura delle relazioni affettive e familiari, occupandosi di figli, mariti, genitori anziani.
Tante sono impegnate nella vita pubblica, in tutti i partiti, nei sindacati, nelle imprese, nelle associazioni e nel volontariato allo scopo di rendere più civile, più ricca e accogliente la società in cui vivono. Hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità femminile ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che – va ricordato nel 150esimo dell’unità d’Italia – hanno costruito la nazione democratica.
Questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicità. E ciò non è più tollerabile.
Una cultura diffusa propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici.
Questa mentalità e i comportamenti che ne derivano stanno inquinando la convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della nazione.
Così, senza quasi rendercene conto, abbiamo superato la soglia della decenza.
Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni.
Chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale.
Noi chiediamo a tutte le donne, senza alcuna distinzione, di difendere il valore della loro, della nostra dignità e diciamo agli uomini: se non ora, quando? è il tempo di dimostrare amicizia verso le donne.

L’APPUNTAMENTO E’ PER IL 13 FEBBRAIO IN OGNI GRANDE CITTA’ ITALIANA

SE NON ORA, QUANDO?ultima modifica: 2011-02-01T00:54:00+01:00da
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