Nascere e morire è da tutti,
risorgere è divino.
Naturalmente la resurrezione può anche essere allegorica per noi umani.
Ad es. riportandola ai protagonisti del mio racconto, vi devo svelare, per accelerare lo sviluppo della narrazione e non tediarvi con particolari fastidiosi che il padre di Arturo (di cui non conosco il nome), in effetti, nonostante la tragica scena di morte apparente dentro il canalone, non è affatto morto. Il nostro Arturo che ben conosce le doti artistiche e melodrammatiche del padre, infatti, non si è minimamente preoccupato della sparizione e ne ha denunciato la scomparsa solo per tranquillizzare la madre.
Vi posso perciò confidare che quest’uomo infingardo se la sta spassando in Brasile.
Mi pareva giusto dare una bella notizia il giorno di Pasqua.
C’è speranza di resurrezione per tutti.
BUONA PASQUA
Già. C’è la speranza. E non è poco. Buona Pasqua a te EmmaGiulia a secondo del tempo delle stagioni dell’amore e dell’umore.
Io me la spasso ai Castelli. Buona Pasqua vicina di Blog.;-)
Ed io che credevo fosse a Cuba!
Mah; forse se c’è una cosa a cui credo è la resurrezione, quella che raramente a qualcuno accade prima della morte.
Anche io ai castelli, ma spassarmela è una parola enorme
Buon proseguimento di serene giornate
Brava! credo tu abbia colto il segno, perduta, perché se ben rammento Loredana non figurerà più nel romanzo, forse per quello le si crea quest’alone. Il mio sforzo insiste e persiste e qualche volta dà i frutti, qualche volta…
Io oggi mio malgrado oltre a riempirmi di tutto ho tagliato erba, ho sentito i profumi dei fiori…
Vinello? A fine pasto trattasi di “Romanella” frizzantino a volte bianco a volte rosso, la morte sua, anzi quella delle ciambelline al vino affogarcele dentro per poi addentarle.
In realtà il plagio lo ha inventato lui, perchè si i racconti si assomigliano, ma sono diversi… ma lui ha talmente insistito, anche con una certa maleducazione devo dire, e a dirti la verità, non ho voglia per un raccontino scrtitto su un blog di fare cause.. perciò ho fatto come dice lui..
Buona Pasquetta cara.
Ciao Giulia, scusa il ritardo, ma accetta ugualmente i miei auguri affinché la Pasqua non si fermi solo a Domenica.
Un abbraccio.
Nadia
Aguri di Pasqua anche a te. (con solo tre giorni di ritardo!!!)
😀
…mica è facile! e non so quanti bonus ci spettano…
… e così il padre di Arturo ha la sindrome di Harold? lo supponevo! *
Buone Pasque…
http://www.youtube.com/watch?v=B7-xW04sd9A
Mi piace questo anticipo di notizia. E comunque sono d’accordo con te, a noi umani restano le resurrezioni metaforiche, anche se avvengono con difficoltà.
Spero tu abbia trascorso una buona Pasqua.
Questo si che è tempismo! Buon primo maggio anche a te… di domenica pure questo, ladri! A proposito di governo, ti sembra giusto che Martino il giovane dopo il bunga bunga con la bella di Sanluri ci lasciò le penne e invece “questo qui” sia ancora in piedi?
Buona domenica Santa cara Giulia
Ciao da Giuseppe.
ferma la premessa… Se il popolo è unico, è certamente tutta l’umanità, non un
angolo in meno, non una distinzione in più… e questo concetto sia chiaro non
ha nulla a che vedere con la cosiddetta “globalizzazione” capitalistica, così
quando parlo di Europa, non mi riferisco certo alla CEE, ma a una
comunanza storica che unisce popoli del cosiddetto “mondo antico” (non
necessariamente solo quelli che fanno parte oggi dell’Europa politica o
dell’Euro, per intenderci).
Infatti bisogna stare attenti a dederminati concetti, delicatissimi e non univoci.
Il concetto di diversità, come quello di comunanza, hanno entrambi valenze
anche negative; ogni concetto e il suo opposto possono averne. La bontà di
ognuno di essi risiede nella volontà vera di chi li usa. La stessa “libertà” non
sfugge a questa regola, non sfugge neanche la parola “democrazia”, occorre
sempre precisare di che libertà e di che democrazia si tratta. Forse, ad
esempio, la “libertà” dell’arcorense? o per parlare di cose un po’ più “serie”,
del liberismo? del liberalismo?
Dunque, in quanto umanità, che non si divide, semmai si distingue, siamo
consapevoli che i concetti di diversità sono una ricchezza e non un limite,
quanto l’uguaglianza rivoluzionaria e non l’omogeneizzazione dittatoriale.
La campagna “tutti diversi, tutti uguali: 1 = 1, intolleranza = 0” della
Comunità Europea, rappresenta il mio pensiero.
Pertanto il rispetto dei popoli, delle identità nazionali, delle diversità culturali,
delle tradizioni locali, delle lingue, vanno in questa direzione; all’opposto, i tentativi di disconoscere le diversità, di omologazione, di globalizzazione, oltre ad essere un vizio dei regimi dittatoriali, che il capitalismo ha adottato in pieno, sono anche la più elementare negazione dell’uguaglianza dell’umanità.
Direi che una similitudine può ben esulare da una sovrapposizione perfetta dei fatti. Povera “bella di Sanluri”, se mai avesse saputo di Giuditta, avrebbe mozzato la testa a Martino the young? Nè oso pensare che a Giuditta siano venuti in mente altri pensieri… Tuttavia tra Quattrocento e Ottocento qui le teste le mozzavano i potenti, spagnoli e piemontesi allargati. Quanto a Ruby, il tempo dirà se potrà essere considerata la nuova Giuditta, nonostante al tizio non gli abbia nè mozzato la testa, nè sfinito… e solo per il fatto che Martino I di Sicilia e infante d’Aragona, per quanto in preda alle febbri malariche, in materia gli dava dei punti… (come rivelato dalle olgettine e la Nicole).
…Poi, ambasciator non porta pena… la definizione è di storici catalani e di Pasquale Tola, dal quale mi dissocio per essere stato uno che ha venduto la nostra statualità a Carlo Alberto…
Pasquale Tola (Sassari, 30 novembre 1800 – Genova, 25 agosto 1874) è stato un magistrato, storico e politico italiano.
Nato dal cavalier Gavino Tola e Maria Tealdi, fratello dell’ufficiale e patriota Efisio Tola[1], studiò a Sassari dove conseguì la laurea in teologia e giurisprudenza e seguì anche corsi di filosofia e belle arti. Nel 1848 fece parte del gruppo di lavoro ministeriale che preparò l’estensione dei codici albertini alla Sardegna. Fu favorevole all’abolizione del feudalesimo in Sardegna. Scrisse numerose opere di carattere storico-politico e su di lui esiste un’ampia letteratura. Fu poi rettore dell’Università di Sassari. Successivamente lavorò in magistratura presso le corti d’appello di Nizza e di Genova. Fece parte del parlamento sardo, dal 1848, e poi di quello italiano.
A Roma si trova Via Pasquale Tola, in una bella zona semicentrale vicino alla Via Appia.
[1] Efisio Tola fu giustiziato “semplicemente per aver letto la Giovane Italia di Giuseppe Mazzini” (Piero Calamandrei, Il Ponte, 1945, p. 1050). Pasquale Tula collaborò invece con Carlo Alberto, l’uccisore del fratello, dal quale accettò l’onorificenza dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Tale comportamento fu fortemente criticato dai democratici contemporanei.
:-)*
Un passaggio per un salutone e
per augurarti una buona domenica.
Ciao da Giuseppe.
😉
Urge rapimento.;-)