Foto da Global project
In questa foto non ci sono, però c’ero anch’io alla grande catena umana a Chioggia contro il nucleare, una delle 10 catene che si sono organizzate a livello nazionale contro il nucleare e per invitare tutti al Referendum del 12 e 13 giugno.
Tra poco, il 12 e 13 giugno, infatti si andrà a votare per i referendum che presentano ben 4 quesiti:
1) Abrogazione di norma sulle Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
2) Abrogazione parziale di norma sulla determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito.
3) Abrogazione parziale di norme sulle Nuove centrali per la produzione di energia nucleare.
4) Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.
In rete ci sono varie spiegazioni dei quesiti, ma QUI trovate quella che secondo me è la più chiara e completa.
In fondo, la ricetta per essere felici in amore è quella di cambiare menù ogni settimana (almeno secondo il messaggio del mio racconto). Così non accade per l’ambiente. Abbandoniamo definitivamente quello che secondo noi è dannoso e irreparabile per la salute nostra e della terra e facciamo una scelta d’amore per l’eternità. Non aspettiamo un’altra Chernobyl o Fukushima, ben consapevoli che non esiste il reattore sicuro per definizione.
Io il 12 giugno voterò 4 SÌ!
IL COLLEZIONISTA DI FINALI
RIASSUNTO DELLA TRAMA (puntate/post precedenti):
I° parte: La storia si svolge a Padova. Arturo conosce in modo inaspettato Anna, mentre è a casa di Filippo, nel mezzo di una festa. Scopre i due che si stanno baciando nella biblioteca della grande casa del professore Brunelli, padre di Filippo.
Filippo si arrabbia con lui e lo caccia da casa; è sgarbato anche con Anna che se ne va insieme ad Arturo, che con la macchina l’accompagna a casa a Legnaro.
Arturo è uno studente universitario di lettere.
Anna è in terza liceo classico, e si sta preparando per l’esame di maturità.
II° parte: la storia viene narrata in prima persona da Umberto, uno squattrinato scrittore di venticinque anni, che s’arrabatta finanziariamente scrivendo lettere d’amore a pagamento e piccole recensioni di libri sui giornali. Umberto viene invitato da Marta, la sua ragazza, a casa di Arturo, suo cugino.
Umberto accetta e insieme vanno a casa di Arturo, a Piove di Sacco, una cittadina in provincia di Padova. Lì, la zia di Marta e mamma di Arturo, ha preparato un pranzo stravagante a base di ricette sarde. Durante il pranzo nasce una discussione tra Umberto e Arturo sulla letteratura, sulla scrittura in generale. I due si contrastano, con idee diverse, finché Arturo sfida Umberto. Con le sue lettere Umberto deve far innamorare una ragazza di Arturo. Umberto accetta.
III° parte: E’ Anna la ragazza che Umberto deve far innamorare di Arturo. Lui la conosce personalmente all’insaputa di Arturo.
Arturo s’incontra con Anna. Le svela un segreto. Ha la lettera che suo padre doveva consegnarle prima di morire. Confessa di essere stato a conoscenza della relazione di Anna con il padre.
Anna prende la lettera e se ne va. Con Arturo non ha nient’altro da condividere e lascia Arturo al bar da solo, che ricorda alcuni avvenimenti importanti.
Arturo infatti è l’ultima persona che ha visto suo padre ancora vivo. Arturo si rivolge ai carabinieri per denunciarne la scomparsa. Non si ritrova il corpo del padre di Arturo.
Fuori dal Bar Anna incontra Umberto che la sta aspettando. Anna è felice, pensa che Umberto sia lì per lei. In realtà scopre che è Umberto l’autore delle lettere che riceveva da parte del padre di Arturo. Anna lascia Umberto.
Dopo qualche anno si scopre che il padre di Arturo viveva felicemente in Brasile, dal giornale si apprende che è stato ucciso durante una rapina.
IL COLLEZIONISTA DI FINALI
(per leggere interamente il racconto, seguire i post dall’inizio)
La felicità appartiene a questa vita terrena?
Tutto si conclude così nella normalità, mentre cerchiamo un finale eccezionale. Magari aspettiamo un amore che ci faccia battere il cuore a più non posso in ogni momento della nostra vita, un lavoro che ci dia soddisfazione e piacere, la ricchezza per gustarci a piene mani le bellezze del lusso: Arturo sorrideva mentre dalla finestra guardava sua madre, finalmente sorridente e felice, allontanarsi sulla strada, a braccetto di un piccolo uomo baffuto.
La morte definitiva di suo padre e la sepoltura avevano segnato un riavvicinamento della povera donna alla normalità della vita quotidiana, portandola a frequentare amicizie al di fuori della solita cerchia di conoscenze parrocchiali e a condurre due anime solitarie e inconciliabili, quella di sua madre e quella dell’ex carabiniere Castrocielo, a sua volta amico del padre, a ritrovarsi e a alimentare un amore che in altri tempi sarebbe stato impossibile.
Le due figure sembravano ritagliate nel cielo azzurro: una piccola donna e un piccolo uomo che colmavano d’amore le loro altrimenti inutili esistenze.
Lei rivolse un ultimo sguardo alla casa, sentendosi ormai al sicuro, tra le braccia del suo uomo e salutò con la mano Arturo, affacciato alla finestra.
– Finalmente. Pensavo non sarebbe stato mai possibile finire così – si appoggiò con il viso al braccio dell’uomo che aveva a fianco.
– È finita, ormai.
– Certe volte mi chiedo come abbiamo fatto, a resistere tutto questo tempo… così lontani.
Le accarezzò i capelli sottili e la strinse con le mani sui fianchi.
– Lo sai che non potevamo uscire allo scoperto e poi tuo marito poteva tornare da un momento all’altro.
– Mi dispiace per Arturo, ma suo padre non l’ha mai apprezzato come figlio, forse è stato un bene per tutti, non solo per noi due.
– Sì, tuo marito pensava solo al sesso. Per lui qualsiasi donna andava bene purché cedesse alle sue voglie. Come hai fatto a sopportarlo in questi anni!
– Perché avevo te, sapevo che tu mi amavi e mi bastava. Mi bastava il tuo amore, vederti, sentire quelle parole tue dolcissime che ripetevo ogni giorno dentro me per farmi forza. E quei tuoi baci, e i sogni dei tuoi baci, delle tue mani.
Salirono in macchina. Si baciarono con passione, per soddisfare tutto quel periodo di lontananza e di finta vedovanza.
– Sei sicuro che non riusciranno mai a collegare noi due all’omicidio?
Era ancora turbata, ma la decisione di uccidere suo marito in effetti era venuta prima a lei.
– Non preoccuparti, ho pagato bene quei morti di fame per far sembrare una rapina l’uccisione di tuo marito.
– Potrebbero ricattarci, hai pensato a questo?
– Non sanno nemmeno chi sono e dove abito. Dal Brasile non è facile ritrovarci in Italia e poi non ho mai parlato con loro direttamente; li ho contattati grazie ad un amico che mi doveva un favore. Ora, ti prego, stiamo tranquilli e godiamoci questa bella giornata di sole.
Contattare quel tipo da contrabbando che aveva conosciuto in un brutto affare di droga non era stato facile – in questo le sue conoscenze da ex carabiniere lo avevano aiutato – ma era l’unico modo per risparmiarsi un viaggio in Brasile che gli sarebbe costato molto di più di quei ventimila euro che aveva pagato per quel lavoretto pulito e per eliminare il marito della sua donna. Ora, vedendola, pensava che ne era valsa la pena. La sua depressione era scomparsa e non frequentava più studi medici. Da quel punto di vista, alla fine si era rivelato anche un bel risparmio.
Con la macchina presero la strada dell’argine, vicino al fiume.
Si distesero sull’erba. Scaricò dalla macchina la borsa con la roba da mangiare.
– Ma quanta roba hai portato? Siamo solo noi due!
– Amore mio, ma questa è la settimana del Menù cinese! Per te ho preparato gli involtini primavera!
Strabuzzò gli occhi, la guardò e la vide bella. Lei vide la sua espressione e si mise a sorridere. Si abbracciarono felici, ridendo. La settimana cinese per il pover’uomo si prospettava alquanto insolita e poco appetitosa, però era innamorato e averla vicino, anche senza doti culinarie perfette, lo rendeva felice.
– E vada per la settimana cinese… – e la distese sull’erba fresca e pungente – gli involtini possono aspettare…
Dalla strada una coppia di ragazzi giovani in scooter si fermò a guardarli, mentre si scambiavano effusioni affettuose sul prato.
– Da vecchio voglio essere anch’io come loro, ancora felice insieme a te… – sussurrò alla ragazza che gli era seduta dietro.
FINE
P.S. Le foto sono tratte dal web e non hanno alcuna attinenza con il racconto, frutto di pura fantasia.
Ma a me piace! la fine riassume un po’ tutto, non dico mi piace l’omicidio, ma questo risvolto non lo attendevo.
Solo una cosa: io la frase finale la vedo in bocca al personaggio femminile, almeno inizialmente, tra i due giovani. Il “maschio” è difficile dica una cosa così… a meno che non sia interessato, spinto dalla “femmina” tipo a rispondere alla domanda: “cosa ne pensi? anche noi faremo così da vecchi?”… e per ingraziarsela, lui le dichiarerà di tutto.
🙂
Cosa non si fa per voi donne?
Attese, veleni e merletti, persino la settimana del menù cinese sdraiati sull’erba dell’argine che da Campagna Lupia conduce pin piano al mare.
E i ragazzi si struggono della passione irradiata da chi è prossimo alla pensione.
Scusa il commento sghembo, il tuo racconto era veramente degno di lettura.
Un caro saluto Giulia.
haffner2
Ciao Giulia Vuoi abbandonare il blog???? oppure ho frainteso il tuo messaggio sul mio blog??? fammi sapere.
Kiss…per il finale.;-)
P.S. Amori? Io ormai soltanto amori liquidi, poi visto l’andazzo mi sono convertito a Paul VALERY che ha teorizzato: “l’amore è essere cretini in due”, e c’ha ragione.
4 SI! Sarà un plebiscito come in Sardegna e sarebbe uno scandalo se a 15 giorni dal voto ci fosse uno scippo, cioè il tentativo di far finta, fra due anni, che i cittadini non siano contrari al nucleare… Non c’è storia, idem per l’acqua pubblica e la scandalosa legge ad personam…
Aggiungo solo, per fare accademia, perchè lo sappiamo tutti, che anche qualora ci fosse un reattore sicuro, restano altre mille ragioni per rifiutare il nucleare: le scorie, le perdite, gli incidenti, gli attentati e soprattutto l’antieconomicità…
Abbiamo a che fare con un governo senza scrupoli, immorale; voleva lucrare sul nucleare, sapendo a cosa si andava incontro e incurante anche dei propri figli e nipoti…
Si, si, si, si, quattro si voterò cara amica, sarei un folle se votassi diversamente, io che nel 1974 votai si per la prima volta al referendum sul divorzio.
Un caro saluto e l’augurio che in tanti votino come noi.
haffner
Per quanto riguarda i referendum, non c’è alcun dubbio. Quattro si, come dice Haf. Mi dispiace solo che io mi debba limitare ad affermarlo e a suggerirlo a tutti quelli che mi capitano a tiro. Purtroppo io non potrò farlo perchè sarò via quando si vota.
PS. Un bel finale è sempre un po’ imprevedibile. Oppure manca del tutto o è un finale aperto (il che è un po’ sadico ma altrettanto bello per chi scrive).
Comunque ora aspettiamo un altro racconto. A puntate come questo se preferisci.
Ciao.
anna
Per quanto riguarda i referendum, non c’è alcun dubbio. Quattro si, come dice Haf. Mi dispiace solo che io mi debba limitare ad affermarlo e a suggerirlo a tutti quelli che mi capitano a tiro. Purtroppo io non potrò farlo perchè sarò via quando si vota.
PS. Un bel finale è sempre un po’ imprevedibile. Oppure manca del tutto o è un finale aperto (il che è un po’ sadico ma altrettanto bello per chi scrive).
Comunque ora aspettiamo un altro racconto. A puntate come questo se preferisci.
Ciao.
anna
Dal pre-liminare al finale il passo è breve.
P.S. Alla mostra quel giorno avevano finito il catalogo, su internet trovi di tutto tranne il materiale utilizzato per lo scheletrone.
II P.S. Datosi che l’autore ha passato la sua vita alla ricerca dell’immortalità, infatti lo chiamano “l’immortale”, l’opera può essere interpretata come la parafrasi della morte, boh…in rete trovi decine di interpretazioni.
III P.S. Comunque è un esponente dell’arte concettuale, alla mostra c’era pure l’opera “La Mozzarella in Carrozza”, una carrozza di fine 800 con poggiata sul suo sedile interno una mozzarella vera…non so se era di “BUFALA”, tipo ‘na bufala.
IV P.S. Comunque a me ‘sto De Dominicis me piace proprio tanto.
V P.S. Il naso è il becco di un uccello simbolo di un’evoluzione avvenuta nel corso di milioni di anni verso la conoscenza.
VI P.S. Un giorno o l’altro può darsi che lo scheletrone te lo piazzano a Chioggia oppure a Piazza San Marco a Venezia, non perdertelo.
Inosservato? Non so’, con tutti i deficienti che ci stanno in giro magari qualcuno comincia a dire che è iniziata la fine del mondo.:-)))))))
Buon fine settimana cara Giulia, con il sole sul tuo mare.
haffner
Io vorrei tanto augurarti un buon fine settimana, ma devo fare i conti con i tuoi codici di validazione.
haffner
Ora il tempo è scaduto, questo giochino dei codici comincia a non piacermi.
haffner
…e l’hanno pure fatta franca!
… e Anna? Mentre questi fanno un truce picnic, dov’è Anna? 🙂 … nella fattispecie un secondo finale sarebbe ammesso 🙂 (rido perchè non vedevi l’ora di finire e immagino la reazione alla prospettiva di tornarci su…) 🙂