Spezzare le catene, su tutti i fronti.
Ci hanno dato buoni consigli,
fornendo alibi ai nostri nemici.
Hanno camuffato il colore delle emozioni
tingendolo del nero della schiavitù.
Adagiandosi sul nostro ventre
hanno finto gemiti di piacere
provando l’orgasmo del potere.
E l’hanno chiamato amore.
Si sono eretti simulacri,
finti tabù del nostro tempo,
glorificando la sicurezza della catena.
In nome della libertà
abbiamo tagliato le nostre vene,
dissanguando intelligenza.
E il sangue versato
l’hanno chiamato amore.
P.S. l’immagine è tratta dal web e non ha alcuna attinenza con la poesia, opera di fantasia.
E l’hanno chiamato amoreultima modifica: 2012-03-25T19:12:00+02:00da
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Ciao carissima , una canzone diceva In nome dell’amore…la tua poesia dice tutto, anzi di più…
un bacione.
… Intanto la dedicherei al governicchio in carica e a quelli similari, anche se non ci ha dato buoni consigli, la libertà non sanno neppure dove sta di casa…
Il messaggio è chiaro, trovo vago chi siano i destintari (persone, categorie, gruppi)… Ce n’è di gente che “l’ha chiamato amore” e non lo era (es. un certo clericalismo e integralismo religioso; non importa di quale religione: tutte lo hanno, anche il laicismo); ma ce n’è altrettanta che l’ha chiamato amore, e lo era e non gli veniva riconosciuto (il vero cristianesimo, il vero comunismo); poi c’è anche chi non l’ha chiamato amore e lo era (chi fa del bene disinteressato) o non lo era (il capitalismo, le dittature)…
Spezzare le catene su tutti i fronti, risponde certamente a tutte le mie domande, ma anche qui bisogna stare attenti all’ossimoro catena/amore, per cui potremmo anche dire “E l’hanno chiamata catena”…
Esercizio: riconoscere le catene e riconoscere l’amore, senza alibi… o parte un deferimento a Cupido…