Certe volte mi chiedono, e questa volta me l’ha chiesto una persona a cui tengo molto, se le mie poesie parlano di me. Logico che rispondo di sì. Le mie poesie parlano di me, ma sono anche rielaborazioni di quello che vivo per renderle universalmente comprese. Quello che voglio comunicare non necessariamente l’ho vissuto nella vita reale, ma l’ho vissuto comunque nel mio intimo, come emozione e per questo sento l’istinto naturale a condividerlo con l'”altro”.
Lascio qui una mia poesia, proprio per rendere chiaro il concetto.
Sulla dita ne ho contato uno
Sulle dita ne ho contato uno.
Era un ti amo leggero
morto sulle tue labbra
ancor prima che raggiungesse le mie.
Era un ti amo fatto di pioggia,
la farfalla che ti era sfuggita,
la donna che ti aveva tradito.
Sulle dita ne ho contato uno.
Era il mio ti amo.
(di Giulia Penzo)