Come sempre ribadisco che quanto scrivo non corrisponde a verità personali. Se scrivo d’amore non necessariamente sono innamorata. Se piango nella poesia, non necessariamente piango nella realtà. Se rido poeticamente, magari piango realmente. Le storie che scrivo non necessariamente le ho vissute o le sto vivendo. So che non dovrei specificarlo ma è una domanda ricorrente che deve essere ricorrentemente ribadita. D’altra parte è una responsabilità da blogger. D’altra parte fa parte della vita dare risposte…
Come mi guardi, amore.
Mi guardi come se fossi
solo per te
anima e corpo insieme.
Mi guardi come il bimbo
spalanca gli occhi
dinnanzi al giocattolo desiderato.
Mai vi fu stella o luna
più belle di me,
specchiate in uno sguardo.
Mi sento la chiave
dentro la serratura.
Tu fragile, io forte,
m’infilo sinuosa
per mostrarti la parte
più in ombra di me.
Ed è questo nero che ti attrae,
ed è questo buio che assapori
mentre la mia lingua ti assaggia.
(© di Giulia Penzo)