Ecco, abbasso gli occhi e mi adeguo all’umano e per questo inserisco questa poesia da cui nasce un racconto.
E’ nata così questa “poesia”: guardando l’aurora…
Era solo una foto sbiadita e ho pensato: “per fortuna è solo una foto…”
Leggendola forse si capisce il perché…
LA LUNA È UN DELITTO
Mani di cera si sciolgono sui fianchi,
nella sera umidi occhi si appellano
all’ultima notturna scelta divina:
danzano attorno alla sacra fiamma
con le mani intrecciate in fili segreti,
urlano versi propiziatori di acqua materna,
di linfa, di squarci di cielo tra il nero della tempesta.
Si abbandonano all’urlo che sale:
dalle viscere del loro ventre il vento lo afferra,
lo trascina attraverso le fronde, sui tetti,
cala rapido nel dolce sonno che attende,
l’innocenza dorme nei placidi letti.
È solo un sospiro, ma lei si desta al soffio
che apre menti e finestre: per terra vetri e sogni infranti.
Fragile, nella fugacità della linea sottile
la bocca insegue un movimento insano:
parola, parola esige il crudele messaggio!
Pace non trova. Sfinita,
si alza dal letto e si avvicina alla notte:
la luna è un delitto che sgualcisce il sorriso.
Quell’urlo è una stretta, si aggrappa alla gola:
si accorge che qualcuno le ha strappato la vita.
Si sfila la veste e il corpo rimane alla luce ingannevole.
I capelli danzano nell’aria soffusa.
Si getta con un balzo nel buio, tocca la rugiada notturna.
Corre nella notte come veliero sospinto,
conosce la meta, un’immagine avanza costante.
La fiamma si innalza, il battito incalza
feroce il lamento che invoca, che chiama:
è aurora, felice dimora.
Giulia, sarà che in questi giorni ho la testa frollita da troppe formule di biochimica, ma non riesco a trovare un nesso tra la foto e questa toccante poesia. Se non erro colgo l’aurora boreale del freddo nord artico…ma dov’è il legame con la poesia?
Scusami se sono poco fantasioso, ma come dicevo in premessa ho la testa che mi scoppia.
Un caro saluto.
haffner
…umidi occhi si appellano
…versi propiziatori di acqua materna, di linfa
…si desta al soffio che apre menti e finestre
…nella fugacità della linea sottile la bocca insegue un movimento…
“Corre nella notte come veliero sospinto,
conosce la meta, un’immagine avanza costante.
La fiamma si innalza, il battito incalza
feroce il lamento che invoca, che chiama:
è aurora, felice dimora”.
raggiungere è altro… qui ci son tutti gli elementi… la poesia è donna, per questo io scrivo versi… e ammiro una grande allieva di Minerva e Saffo…
Be’, Giulia… considerando che la storia parte dalla metà dell’Ottocento fino ai giorni nostri è ovvio che muoiono tutti! 🙂 Ora però mi raccomando non dire niente del finale! Bellissima la tua poesia. Ciao…
L’Aurora
L’aurora del nuovo giorno
Illuminerà i sogni più profondi
Portando loro la brezza giusta
Del valore più immenso.
Come sempre ho i brividi più belli.
….è tardissimo, torno domani a leggere….il metodo? federalismo e democrazia diretta e partecipata…ma prima bisogna convincere gli italiani…ci sarebbe un piano B, ma meglio lasciar perdere….notte…
Ogni fine è un inizio, un’aurora.
Più si legge più vien voglia di leggerla, i miei sinceri complimenti Giulia
Sì, ma poi ho pagato uno scotto… :-))
Buongiorno!
Cara Giulia, nessuna stella cadente ieri notte nel mio cielo, anzi!
Verso le 2° 10″ si è abbattuto un forte temporale con fulmini e tuoni di rara intensità.
In questi casi so gia cosa succede: dopo pochi minuti squilla il telefono perchè il cane di qualche cliente è terrorizzato, abbaia furiosamente oppure guaisce avvilito talvolta andando anche in dispnea.
Non resta altro che prendere la borsa con gli arnesi del mestiere, salire in macchina nel mezzo della notte e correre nella pioggia per sedare gli animali con una iniezione di Azaperone.
Al mattino, come oggi, si ritorna all’ambulatorio con gli occhi di un barbagianni e la testa di un tapiro.
Un caro saluto e buon ferragosto.
haffner