3 Responses

  1. thewasteland
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    caspitacaterina, mi son fatto una ricerca assurda cercando editoriali di Concita su Repubblica, invece suppongo fosse quello sull’Unità… mi fai scherzi da suora?
    Stravedo per Concita, spero non si inveltronisca… quanto ai veli, io rispetto ogni libertà d’espressione; questo caso è tipico del martellamento psicologico anti-diverso, ci vorrebbe buon senso da entrambe le parti: più introspezione da parte del custode e più “vedo-non vedo” da parte araba…
    Ora mi cerco l’editoriale giusto… se fai prima tu rivelami le attinenze, anche perchè potrebbero essere soggettive…
    lascia che pronunci infine il tuo nome: GIULIA, che estasi!!!
    Baci, un po’ meno Waste!

  2. thewasteland
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    uhm, letto… si in effetti qualche passaggio è attinente… Comunque non è solo questione di tempi, ma anche di luoghi e non solo di luoghi, ma anche di persone. Anche nel microcosmo “classe” (per citare un passaggio) c’è chi, oggi come ieri, cerca di familiarizzare con gli alunni e chi mantiene un distacco militaresco… evviva Concita!!!
    ciao, notte!

  3. giulia
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    son d’accordo con te e comunque bisogna trovarsi nella situazione, ossia bisogna vedere anche il modo con cui il guardiano si è accostato alla signora per chiederle l’identificazione.
    Ci son modi e modi per chiedere la stessa cosa…
    Per l’editoriale parlavo appunto dell’Unità, di cui è diventata direttrice. Ho sempre apprezzato l’ronica Concita su Repubblica e cercherò di seguirla anche su L’Unità.
    Attinenze? Soru sardo. Ricordi di scuola. Partire dal proprio passato per volgersi al futuro. Magari con il berretto ben schiacciato in testa, procedere svelti…

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