Il Comitato donne di Chioggia interviene a difesa della memoria della senatrice Lina Merlin.
Qui di seguito riporto il testo che è stato inviato alle maggiori testate giornalistiche locali e nazionali e invito tutti i lettori del blog Chi dice donna a far visita al blog del comitato ( http://comitatodonnedichioggia.myblog.it ).
In un momento storico di revisionismo e di ritorno al passato mi sembra giusto sottolineare l’importanza di questo appello, sperando che venga condiviso.
LETTERA APERTA
Al Direttore Responsabile EdizioniZero, Andrea Amichetti
e p.c. alla Stampa :
Il Gazzettino di Venezia, La Nuova Venezia, Il Corriere della Sera, la Repubblica
Qualche giorno fa un nostro amico, mentre cammina a Venezia, passa davanti alla Fenice e in velocità prende in mano una rivista-calendario, che viene distribuita gratuitamente, tale Veneto Zero.
Zero (Edizioni Zero Srl di Milano) è una rivista-guida, e si autodefinisce come un magazine rivolto ai giovani, che ogni mese pubblica una guida per alcune città: Milano, Roma, Bologna, Torino, Firenze, Napoli e i capoluoghi del Veneto.
Il nostro amico la sfoglia e al giorno 20 settembre nota con sorpresa che si ricorda la data di nascita della Legge Merlin.
Con sorpresa perché, purtroppo, sotto il nome della Merlin è riportata la scritta “troiata”.
In realtà sappiamo che con “Legge Merlin” si indica convenzionalmente la legge n. 75 – approvata il 20 febbraio 1958 dal Parlamento italiano ed entrata in vigore sei mesi dopo con la chiusura dei bordelli (20 settembre ’58): a chi si riferiva allora il termine “troiata”? Alla legge o alla Senatrice Lina Merlin?
Non è giusto denigrare una persona di tale spessore politico e umano quale fu la senatrice Merlin, che noi ricordiamo con affetto perché oltre ad essere stata consigliera comunale a Chioggia, diede il proprio aiuto alle donne chioggiotte che si rivolsero a lei quando fu senatrice.
La sua opera quarantennale per l’avanzamento sociale e culturale del popolo italiano – in particolare delle donne e del Polesine – è stata sacrificata e limitata, dalla storia recente e dalla memoria comune, alla sola battaglia – per quanto storica – di chiusura delle ‘case’ (legge Merlin del 1958) dove si esercitava la prostituzione regolamentata dallo Stato (fonte: www.linamerlin.it) .
Vogliamo che il direttore della rivista Zero, Andrea Amichetti, si scusi pubblicamente per questo giudizio estraneo alla storia e alla verità e alla reale lotta contro la prostituzione che si attuò grazie a quella legge.
Questo lo vogliamo come donne che non accettano – scusate il termine – una “troiata”.
cara giulia,
l’atto vandalico che tu hai descritto e una vergogna,probabilmente commesso da persone incapace di riconosce il lavoro svolto dalla merlin per le donne italiane.
rita
La grande amicizia tra Silvion e Ratzinger sta sortendo i suoi frutti: riapriranno i casini!
Qui in Sardegna diciamo: ANDAISINCI A CASINU!!!
Un bacio July,
W
Vi ringrazio e un baciotto per le risposte. Per Rita: mi sa che il tempo fa dimenticare lo stato in cui si trovavano le donne che si prostituivano dentro le case chiuse. Donne a cui veniva calpestata la dignità perché mai potevano aspirare ad una vita normale, su cui veniva utilizzata una falsa morale a senso unico (la prostituta rimaneva sempre prostituta, mentre l’uomo che la utilizzava rimaneva sempre Uomo, al maiuscolo perché l’omo è omo, appunto!); ho letto alcuni brani delle interviste che la Merlin e la moglie di Pertini hanno fatto alle prostitute di quel tempo e tutti erano racconti dolorosi di sfruttamento. Che ci siano le case chiuse va bene a tante persone, secondo me. Perché si vuole nascondere il problema (vd Ratzinger), perché tutto deve essere pulito almeno in apparenza, perché fa comodo a chi sfrutta perché c’è la possibilità di un maggior controllo. Non sono contraria alle donne che si prostituiscono, forse c’è qualcuna che lo fa per scelta, come dici tu nel tuo post, ma credo che sia una scelta di comodo, per avere più soldi o forse perché davvero nel sesso trova un appagamento anche dei propri sensi (di piacere?). Al di là di questo, come si può definire “troiata” una legge in spregio alla senatrice Merlin, senza rispetto anche della sua memoria. Tutto può far parte di una discussione democratica, soprattutto le leggi, ma questo non mi dà il diritto di insultare. Che cosa si dovrebbe dire allora di alcune leggi come il Lodo Alfano? Forse è vero, ci sono alcuni che hanno diritti più degli altri…