fonte: http://www.quirinale.it/
Nota sulle web-mail al Presidente della Repubblica Napolitano in relazione alla legge di conversione del decreto legge n. 137, in materia di istruzione e università
Giunge in questi giorni al Presidente della Repubblica un gran numero di messaggi con i quali da parte di singoli, e in particolar modo di insegnanti, nonché da parte di talune organizzazioni, gli si chiede di non firmare il decreto legge 137 – o, più propriamente – la legge di conversione di tale decreto.Pur nella viva attenzione e comprensione, da parte del Presidente, per le motivazioni di tali appelli, si deve rilevare innanzitutto che il Parlamento non ha ancora concluso l’esame del provvedimento in questione. Inoltre, secondo la Costituzione italiana, è il governo che si assume la responsabilità del merito delle sue scelte politiche e dei provvedimenti di legge sottoposti al Parlamento, che possono essere contrastati e respinti, o modificati, solo nel Parlamento stesso. Il Capo dello Stato non può esercitare ruoli che la Costituzione non gli attribuisce: la stessa facoltà di chiedere alle Camere una nuova deliberazione sulle leggi approvate incontra limiti temporali oggettivi nel caso della conversione di decreti-legge, ed il Presidente ha in ogni caso l’obbligo di promulgare le leggi, qualora le stesse siano nuovamente approvate, anche nel medesimo testo.
QUI SOPRA LA NOTA del 13 ottobre DA PARTE DEL QUIRINALE IN RIFERIMENTO ALLA POSTA VIA WEB INVIATA AFFINCHE’ NON FIRMI IL DECRETO GELMINI (dopo il passaggio al Senato).
Non credo ci possa salvare Napolitano…
… di Pertini ce n’è uno solo!
… parliamo di poesia che è meglio… torniamo alla vita rustica, ci sarà pure un tornaconto… Quel cognome (Gelmini) mi puzzava fin dall’inizio…
baci, W.
certo, torneremo sicuramente alla vita rustica: la gelmini sta gelminando…
un baciotto,
giulia