CHI DICE DONNA

ZONE UMIDE

 

brr…, ho proprio voglia di leggere ZONE UMIDE, il libro che ha scandalizzato (dicono) la Germania, e qui sotto nel post trovate l’intervista all’autrice Charlotte Roche.

La stagione, altrettanto umida, senz’altro aiuterà ad immergersi nella lettura nel libro.

Il libro, ben pubblicizzato come tutti i libri porno,  inizia con le emorroidi della protagonista e speriamo che non le faccia venire anche a noi che leggeremo il libro.

La scrittrice parla della liberazione della donna attuata grazie alla sua visione di corpo femminile non perfetto e patinato così come ci viene propinato nel porno. A me sembra che si parli comunque di tette e culi, anche se privi dell’uso di cartigienica e sapone intimo. Ma prima di giudicare non oso pronunciarmi, anche se dalla generalizzazione che fa l’autrice delle femministe, definendole in prevalenza lesbiche, mi sembra di capire che sia una con le idee poco chiare. Da quel che ho sempre capito il femminismo non odia gli uomini, ma ama le donne e le ama come persone, non come amanti.

Sempre per restare in zone umide, secondo la massima “le cozze viaggiano sempre in coppia” due notizie che fanno rizzare i cape…li: proposta di elezione di Pecorella alla Corte Costituzionale e le classi ponte.

GAETANO PECORELLA: Roma, 15 ott. (da Apcom) – L’Idv non accetta scambi, nè baratti col fine di sbloccare l’impasse Vigilanza-Consulta. Lo ribadisce il leader, Antonio Di Pietro, secondo cui “sarebbe uno scandalo immorale e incivile, quello di scambiare un atto dovuto, come l’elezione di Orlando, con la nomina di Pecorella, che noi non possiamo votare”. A impedire all’esponente del Pdl di occupare la poltrona vacante della Corte costituzionale è “un insanabile conflitto d’interessi”, secondo Di Pietro, visto che “Pecorella, ex avvocato del premier, sarebbe chiamato a pronunciarsi sul Lodo Alfano, una legge che Berlusconi ha fatto per sospendere i suoi giudizi”. Senza contare che il candidato ufficiale del Pdl “è sotto processo”. 

Ma non era di Pecorella proprio la Legge Pecorella dichiarata incostituzionale proprio da quella Corte Costituzionale in cui adesso l’avvocato Pecorella vuole entrare? Era la legge che era stata rimandata da Ciampi alle Camere proprio per una revisione.

 CLASSI PONTE: questi simpaticoni dei leghisti, che si definiscono di sinistra   più della sinistra, creano le classi ponte. Voi associate l’idea di ponte a quella dell’intercultura? Macché ! Dopo un’accesa discussione l’aula di Montecitorio ha approvato la mozione della Lega concernente iniziative in materia di accesso degli studenti stranieri alla scuola dell’obbligo. Nella mozione leghista si chiede al governo di «rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado autorizzando il loro ingresso previo superamento di test e specifiche prove di valutazione», e ad «istituire classi ponte che consentano agli studenti stranieri che non superano le prove e i test di frequentare corsi di apprendimento delle lingua italiana» (per l’articolo andate a http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/10/scuola-mozione-aula.shtml?uuid=78094fc4-9ab9-11dd-ad2b-19db11f9235c&DocRulesView=Libero)

Vengono pertanto create delle classi speciali separate. Vi ricordate come stavano i ragazzini disabili prima dell’introduzione della L. 104/92? Certo i ragazzini con disabilità potevano accedere alla scuola ma molto dipendeva dalla sensibilità del preside e degli insegnanti ed erano i genitori a sobbarcarsi tutte le fatiche per il trasporto o anche solo per l’accompagnamento al bagno perché non erano previsti gli insegnanti di sostegno egli operatori sociosanitari. Andate a leggere Nati due volte di Pontiggia. Torniamo alle classi separate, ora per gli immigrati poi per sesso ed infine anche per quoziente intellettivo?

Ecco, comincia il disgusto…

Parla la scrittrice che ha sconvolto la Germania con «Zone umide», romanzo scandalo

Erotismo e disgusto:
il mio neofemminismo

Charlotte Roche: «Ho restituito il corpo alle donne»

BERLINO — L’incipit conta, in un libro. In questo di Charlotte Roche — Zone umide — conta più che in altri: «Che io ricordi, ho sempre avuto le emorroidi. Per molti anni ho pensato fosse meglio non dirlo a nessuno».

Leggerezza un po’ proustiana per contenuti scioccanti. Soprattutto, però, è l’apertura immediata di una finestra sul corpo, sulla malattia, sul disgusto, sulle cosiddette parti intime femminili che non si chiude nemmeno nell’ultima pagina. Forse, il racconto del femminismo del Ventunesimo Secolo. Anzi, il suo manifesto. «Sì, quando ho iniziato a scriverlo la mia idea era quella — dice Roche, 30 anni, dalla sua casa di Colonia, dove vive con il marito e una figlia —. Scrivere qualcosa per liberare le donne da una costrizione, per renderle meno schiave in fatto di odori, sesso, corpo, organi. In questo senso è un manifesto, anche se poi ha preso la forma del racconto». In effetti, il volume (Feuchtgebiete il titolo in tedesco) è davvero diventato un manifesto per le ragazze della Germania: ha ormai venduto oltre un milione di copie dalla primavera scorsa, è stato il primo e unico libro in tedesco a guidare la classifica di Amazon, le teenager ne parlano, i giovani ci organizzano dibattiti. per leggere tutto vai a http://www.corriere.it/cultura/08_ottobre_14/erotismo_disgusto_neofemminismo_fdcaeb34-99b2-11dd-a6f3-00144f02aabc.shtml

 

ZONE UMIDEultima modifica: 2008-10-16T20:13:00+02:00da
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