CHI DICE DONNA

La più grande speranza del mondo…

Non si rifiuta mai l’ospitalità: non si rifiuta dai tempi più antichi anche se oggi stiamo diventando sospettosi verso lo straniero, il diverso.

Le poche certezze che ci appartengono non vogliamo rischiare di perderle, ne siamo così attaccati a queste piccole cose che ce le teniamo strette e volgiamo lo sguardo da altre parti quando ci viene lanciato un richiamo o una richiesta.

Devo ammettere la mia codardia, il mio pianto inutile dinnanzi le foto di bambini inermi sullo sfondo di guerriglie africane e magari lo sguardo sospettoso alla persona dal color nero della pelle che sotto casa mia mi allunga la mano per chiedere qualcosa. Un pensiero egoista mi dice che non è colpa mia, la situazione dell’Africa…, ma è proprio così?

Lo straniero, ciò che non conosciamo, ci attrae perché il nostro desiderio di conoscenza è grande, ma allo stesso tempo ci fa paura perché potrebbe disvelare qualcosa di spiacevole…, anche in noi stessi.

E’ per questo motivo che pubblico quest’articolo: mi è arrivata la richiesta di ospitalità da parte di un responsabile stampa dell’Accademia Bnei Baruch.  Non si rifiuta l’ospitalità, a nessuno, neppure nel proprio spazio virtuale. Sulla condivisione o meno del contenuto dell’articolo, quello sarà frutto di discussione e di riflessione, anche personale. 

 

  

 

 

La Kabbalah e le Donne

Un’introspezione sulla ricerca interiore della donna e sul suo sviluppo spirituale

Donne, dove siete? NOVITA’

La più grande speranza del mondo ora sono le donne 

 

L’ 8 marzo 2009, il mondo avrà di fronte a sé molte sfide senza precedenti, compresa l’instabile situazione finanziaria mondiale, una mancanza di cibo da record e una tendenza all’aumento della violenza in molti paesi.

Le voci delle donne risuonano oggi più che mai e un numero senza precedenti di esse si trova impegnato in posizioni e funzioni di comando. Abbiamo Angela Merkel in Germania, Tarja Halonen in Finlandia, Vaira Vike-Freiberg in Lettonia, Cristina Kirshner in Argentina, Pratibha Patil in India, Gloria Macapagal nelle Filippine, Ellen Johnson-Sirleaf in Liberia, Yulia Tymoshenko in Ukraina, e molte altre. Ma questo non basta. Non possiamo lasciare tutto il lavoro alle donne che occupano posizioni di comando perché il vero cambiamento deve iniziare dal basso (come conferma la campagna presidenziale di Obama).

In questo giorno, ognuna di noi dovrebbe chiedersi: che cosa sto facendo io per la situazione del mondo? Quale contributo sto dando io per migliorare la crisi finanziaria o la violenza in crescita? Perché io non mi faccio sentire e aiuto a condurre il mondo su di un terreno più sicuro?

Allora, che cosa dovremmo fare esattamente? La strada per un mondo migliore inizia dal livello di riconoscimento, il riconoscimento che l’attuale situazione ci richiede di adottare relazioni improntate alla compassione e considerazione per ogni persona nel nostro piccolo villaggio globale. Quindi, dobbiamo prima cambiare interiormente, nei nostri cuori.

 

Una volta fatto questo, possiamo iniziare a formare le persone intorno a noi, insegnando questo nuovo atteggiamento. Le donne oggi hanno una grande influenza nei media – siamo editrici, scrittrici, presentatrici di programmi televisivi, insegnanti, presentatrici di trasmissioni radio e possiamo promuovere l’approccio compassionevole che il mondo d’oggi necessita ricevere attraverso tutti questi canali. Perlomeno, ogni donna può influenzare il proprio fidanzato, marito, gli amici e i vicini di casa.

Qualcuna di noi potrebbe sentirsi titubante perché siamo confuse dall’attuale fallimento globale, così come lo sono tutti intorno a noi. Ma chiedetevi questo: chi altro può iniziare ed alimentare questa trasformazione spirituale se non le donne nel mondo? La natura planetaria dei nostri problemi dimostra che stiamo diventando una famiglia globale e, proprio come in una qualsiasi famiglia, le donne hanno il grande potere di cambiare le cose per il meglio.

E’ il momento di tirare fuori le nostre abilità innate – utilizzare la nostra forza, saggezza e comprensione, per aiutare l’intero mondo a organizzarsi appropriatamente nella nuova realtà globale. Pensateci: quanti uomini sarebbero in grado di portare avanti con successo una carriera, gestendo allo stesso tempo la casa con abilità, prendendosi cura dei figli e creando con naturalezza l’atmosfera più appropriata per far funzionare la famiglia?

La risposta è chiara. Quello che manca nella nostra “casa globale” è il tocco della donna, l’influenza della donna dall’interno. Solo in quel momento la nostra famiglia globale ritroverà la propria sicurezza e stabilità. .  

 

FONTE:- www.kabbalah.info/it
ARTICOLO: di Bnei Baruch
CONTATTO:- italian@kabbalah.info

 

 

La più grande speranza del mondo…ultima modifica: 2009-03-16T08:37:00+01:00da
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