Antigone (Frederic Leighton, 1830–1896)
Ma quanto sono pedanti queste figure mitologiche femminili?
Non sopporto Antigone, spesso paragonata a Socrate in versione negativa. Lei si sacrifica per il fratello morto, mentre l’altro si sacrifica in nome della legge. L’uomo contro la donna, la virtù della legge contro la virtù della cura, relegata al femminile.
E parliamo di Penelope. Che sta lì a tessere e disfare, e così via per quanti anni a casa ad attendere? Mentre dall’altra parte Ulisse se la spassa eccome in giro per il mondo.
E non diciamo di Medea… che se la prende con i figli!
Io ste donne del mito proprio non le sopporto!
UCCIDERÒ ANTIGONE
Ucciderò Antigone,
Penelope, Medea
Cassandra,
donne funeste.
Ucciderò il mito
che m’imprigiona
e mi costringe
a una vita di servitù.
Ucciderò Medea
prima che uccida
i figli,
ucciderò Antigone
prima della sua condanna,
a morte!
Penelope filerà ancora
ma non sarò
io ad attendere,
Cassandra sarà profeta
dimenticata tra gli inferi,
afona di fatale verità.
E m’impadronirò
della vita
tutta da vivere
al di là del bene,
al di là del male,
al di là del mito.
(di Giulia Penzo)